Ansia per la matematica e difficoltà in matematica non sono sempre associate

Ansia per la matematica e difficoltà in matematica non sono sempre associate

Come si instaura il circolo vizioso (negativo) tra ansia per la matematica e basse prestazioni scolastiche? Alcuni studenti potrebbero pensare di non essere in grado di capire o svolgere correttamente i compiti matematici. Ed è proprio questa scarsa percezione di competenza che contribuisce allo sviluppo dell’ansia verso questa materia e, di conseguenza, a evitare le situazioni in cui viene richiesta. Atteggiamenti di evitamento durante l’apprendimento matematico (spesso letti come disimpegno o disinteresse) contribuiscono a determinare prestazioni più scarse a livello scolastico, che a loro volta non solo aggravano i livelli di ansia ma vanno a confermare le basse percezioni di competenza degli studenti.

Considerando questi meccanismi, è facile immaginare come l’instaurarsi di questo circolo vizioso sia più probabile in bambini con difficoltà nell’apprendimento della matematica, i quali potrebbero aver ricevuto continui feedback negativi sulla loro prestazione a conferma della loro già scarsa percezione di competenza.

Tuttavia, diverse ricerche hanno dimostrato che anche studenti con buone prestazioni in matematica possono riportare moderati-elevati livelli di ansia per questa materia. Infatti, circa l’80% dei bambini con alti livelli di ansia per la matematica normalmente raggiuge buoni risultati in matematica. Esistono dunque tipologie di bambini con caratteristiche molto differenti tra loro, ed è quindi molto importante considerare sempre le possibili difficoltà emotive e i vissuti associati a questa materia.

Mentre bassi/moderati livelli di ansia per la matematica possono talvolta contribuire a migliorare la prestazione in un compito di matematica, nei bambini che riportano alti livelli di ansia buone prestazioni scolastiche vengono raggiunte a discapito di una grande fatica/sforzo. Solitamente questi alunni hanno aspettative troppo elevate rispetto ai propri obiettivi di apprendimento (derivate anche dalle aspettative dei genitori e degli insegnanti), che fanno sì che si percepiscano come non sufficientemente bravi, provocando vissuti di ansia e inadeguatezza di fronte alla materia. Possiamo quindi supporre che l’ansia per la matematica possa precludere ai bambini con abilità adeguate di realizzare il loro potenziale in matematica portandoli, a poco a poco, a rinunciare (o evitare) alle opportunità educative associate alla matematica.

È importante individuare i possibili segnali di disagio legati all’apprendimento di questa materia, anche negli studenti con adeguate competenze in matematica. Nel contesto della classe potrebbe essere utile raccogliere le auto-valutazioni degli studenti prima e dopo una verifica, e confrontarle con i risultati obiettivi ottenuti nella prova. Discutere assieme le convinzioni relative alla propria percezione di competenza potrebbe mitigare l’influenza dell’ansia per la matematica, fornendo una lettura alternativa soprattutto per quegli studenti che mostrano una discrepanza tra la loro percezione di competenza (troppo alta o troppo bassa) e la loro reale prestazione.