1) Sei intelligente
Se hai un certificato di DSA puoi essere certo di una cosa: sei intelligente. Infatti una diagnosi di DSA non può essere fatta a meno che non ci sia un quoziente intellettivo nella norma o superiore alla norma. Quindi, se mai ti è venuto in mente qualche pensiero brutto, come ad esempio di essere stupido, sappi che non è così. I DSA sono una tua caratteristica, per tanto non sono né giusti né sbagliati, fanno parte di ciò che tu sei e imparare a conoscerli può aiutarti a conoscerti meglio. Puoi avere delle difficoltà, devi trovare altre strade rispetto a quelle canoniche, ma queste strade esistono e faranno parte del tuo percorso.
2) Non hai nulla che non va
Può capitare che tu ti senta diverso dai compagni e che tu abbia paura di dirgli che hai delle difficoltà a leggere o scrivere o che tu ti possa vergognare a utilizzare gli strumenti compensativi in classe. Queste sensazioni non sono positive e possono complicare il tuo appuntamento quotidiano con la scuola. I disturbi specifici dell’apprendimento sono una tua caratteristica, non c’è niente in te che non vada, devi solo imparare a conoscerli ed è importante che anche i tuoi compagni riescano a capirti. Chiedi aiuto ai tuoi genitori, ai maestri e ai professori.
3) Scopri le tue difficoltà
Si chiama Disturbo Specifico dell’Apprendimento proprio perché riguarda delle specifiche abilità e non tutte. Scopri quali sono le tue difficoltà. Ad esempio, se fai fatica a leggere e a comprendere o ricordarti quello che hai letto, se fai fatica a memorizzare o ripetere ciò che hai studiato nonostante tu ti sia impegnato molto, se fai fatica a comprendere le consegne degli esercizi o delle verifiche… è infatti importantissimo conoscere e riconoscere le proprie difficoltà per capire meglio quali strategie utilizzare per compensarle. La diagnosi darà infatti una mano alle maestre e ai professori, ma poi solo tu potrai capire esattamente cosa ti può essere utile.
4) Scopri le tue qualità
Non ti concentrare troppo o solo sulle difficoltà e scopri invece anche i tuoi punti di forza. Per esempio, hai una memoria più visiva, ti trovi bene utilizzando i colori, hai molta fantasia e sai inventare dei bei racconti, c’è qualcosa che ti piace molto e ti appassiona per cui riesci a compensare autonomamente le difficoltà che normalmente hai nel fare altre cose che sembrano piacerti di meno? Questi sono solo degli esempi, ma prova a concentrarti e pensare a tutte le cose che ti riescono bene o in cui ti senti sicuro. Una volta trovate possono essere i punti sui quali costruire un metodo tutto tuo che ti aiuti nelle cose in cui al momento fai più fatica.
5) Scopri gli strumenti compensativi
Lo sai che esistono tantissimi programmi per lo studio? Ad esempio, c’è una voce che si chiama sintesi vocale con la quale puoi leggere con le orecchie i libri. Ci sono i libri di scuola in formato PDF aperto nella biblioteca digitale LibroAID in modo che tu possa leggere con le orecchie anche quelli. Ci sono dei programmi con i quali puoi costruire delle mappe concettuali che potranno aiutarti sia nella fase di studio che quando dovrai affrontare le interrogazioni o i compiti in classe. Ci sono delle app apposta per poter prendere appunti, fare foto alla lavagna e registrare le lezioni. Ci sono anche tantissimi audiolibri, anche gratuiti, per permetterti di leggere tanti libri di narrativa. Sono tutte risorse che possono aiutarti a fare meno fatica e a impiegare meno tempo nel tuo impegno quotidiano, in modo che ti resti dello spazio per fare ciò che più ti piace. Prova a visitare il sito dell’AID e di Erickson e a cercare l’elenco dei software compensativi, sperimentali e prova a capire quale farebbe a caso tuo.
6) Sperimenta diverse strategie
Non esiste una ricetta uguale per tutti, perché ciascuno ha il proprio stile di apprendimento. Non ti scoraggiare quindi se senti che la strategia trovata da qualche tuo amico non va bene per te, perché tu devi trovare quella adatta a te. All’inizio può sembrare faticoso ma se troverai quella giusta vedrai che poi tutto inizierà a diventare meno difficile e più divertente. Puoi anche pensare di farti aiutare da qualcuno, esistono infatti dei doposcuola fatti apposta per questo, dove ci sono dei tutor specializzati nell’uso degli strumenti compensativi e possono aiutarti a capire quali fanno a caso tuo e possono aiutarti a costruire il tuo metodo di studio. Prova a chiamare l’Associazione italiana Dislessia per scoprire quali risorse ci sono nella tua città.
7) Usa ciò che ti piace per apprendere meglio
A volte studiare può sembrare un appuntamento noioso, ma non deve per forza essere così. Ci sono un sacco di risorse per studiare in modo più divertente, ad esempio dei canali video come bignomi o repetita didattica, o altre risorse come le canzoni matematiche su youtube o le canzoni rap, come il rap delle ossidoriduzioni. Per studiare l’inglese ad esempio sono ottime le canzoni che più ti piacciono, trovi dei video in cui compare anche il testo ed è un ottimo allenamento per prendere familiarità con la lingua, per non parlare delle serie televisive, magari quelle che hai già visto in italiano puoi rivederle in lingua originale con i sottotitoli.
8) Impara ad organizzare il tuo tempo
Abbiamo già detto che utilizzare gli strumenti e trovare un buon metodo di studio può aiutarti ad avere più tempo libero per poter fare ciò che ti va. È importante però che impari a organizzarti bene, a capire quanto tempo richiede il tuo appuntamento quotidiano con i compiti e lo studio. Importante è anche capire per quanto tempo riesci a mantenere la concentrazione, in modo che puoi programmare lo studio anche in base a questo, prevendendo eventualmente delle piccole pause ristoratrici che ti aiutino a ricaricarti prima di ricominciare a studiare. Oltre all’organizzazione del tempo ricordati anche di trovare delle strategie per organizzare il materiale che devi portare a scuola. potresti creare ad esempio un calendario con un codice colori o dei disegni per ogni materia per poter controllare di avere sempre ciò che ti serve sia a scuola che nel momento dei compiti.
9) Aiuta gli insegnanti e i genitori a comprenderti
A volte per gli adulti non è facile capire cosa stai provando, quali sono le tue difficoltà e di cosa avresti bisogno. Cerca di aiutarli a capire e a capirti, in modo che ti possano aiutare, soprattutto di fronte alle tue difficoltà. Se per esempio ti stai impegnando tanto ma non arrivano i risultati che tu speri non ti scoraggiare e cerca di parlarne con chi sta vicino per capire meglio cosa ti può essere utile. Ricorda che i percorsi a volte sono lenti, ci vuole tempo per riuscire a trovare un equilibrio, ma confrontandoti con gli altri tutto può diventare più semplice.
10) Se qualcosa non sta andando bene, parlane
Se ti senti un po’ triste o arrabbiato quando vai a scuola, se non vai d’accordo con i tuoi compagni, se non puoi usare gli strumenti che a te servono parlane con i tuoi genitori o con chi ti sta vicino in modo che possano aiutarti e che tutto si sistemi. È infatti importante che tu ti senta bene, sicuro e a tuo agio. A volte si fa fatica a dire ciò che si pensa, ci si vergogna o si pensa che nessuno possa capirci: non è così, non ti preoccupare e dai la possibilità a chi ti sta vicino di aiutarti a stare bene se qualcosa non va.