Tutto per la scuola
Concorso Docenti PNRR2
Formazione: i più richiesti
L'autore propone un modello di educazione linguistica ispirato alle più recenti scoperte nel campo della Linguistica Cognitiva, discutendone anche la potenziale efficacia con apprendenti che presentano disturbi della comunicazione, del linguaggio e dell’apprendimento.
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Introduzione
Linguistica Educativa e inclusione: lo spazio epistemologico di riferimento
Precisazioni terminologiche preliminari
L’Educazione Linguistica Inclusiva: un inquadramento epistemologico
Linee di ricerca nell’ambito dell’Educazione Linguistica Inclusiva
I Bisogni Linguistici Specifici: una proposta di riconcettualizzazione in prospettiva cognitivo-linguistica
Bisogni Educativi Speciali e Linguistica Educativa: una visione critica
I Bisogni Linguistici Specifici: definizione ed elementi di criticità
Un nuovo sfondo teorico per i Bisogni Linguistici Specifici
Dall’educazione linguistica all’educazione cognitivo-linguistica
Educazione, linguaggio e cognizione: nodi concettuali
Il rapporto tra linguaggio e cognizione nell’educazione linguistica
L’educazione cognitivo-linguistica
Verso la Glottodidattica Cognitiva
Glottodidattica Cognitiva: un profilo introduttivo
Le basi concettuali per la riflessione metalinguistica
Le basi concettuali per lo sviluppo delle abilità d’uso della lingua
Il potenziale edulinguistico della Glottodidattica Cognitiva per gli apprendenti con Bisogni Linguistici Specifici
Bibliografia
Il libro si propone di promuovere il dialogo interdisciplinare fra tre ambiti di studio di grande attualità: il primo è la Linguistica Educativa, che studia i processi di apprendimento/ insegnamento delle lingue in ambito educativo; il secondo è la ricerca clinica sui cosiddetti disturbi «specifici», i cui orientamenti più recenti mettono in discussione la tradizionale dissociazione tra abilità non verbali nella norma e basso profilo linguistico; il terzo ambito è la Linguistica Cognitiva, un approccio allo studio dei fenomeni linguistici intesi come riflesso delle facoltà cognitive umane, che si pone in antitesi rispetto a una visione del linguaggio come facoltà autonoma e della grammatica come insieme di regole arbitrarie prive di significato concettuale.