Il tuo carrello è vuoto
Le operatrici e gli operatori sociali e sociosanitari nel loro lavoro quotidiano sono chiamati ad ascoltare, ma si tratta di un’operazione automatica e spontanea oppure è un’attività che va curata e allenata? Siamo davvero sicuri di saper ascoltare con consapevolezza e competenza? Infatti,...
Le operatrici e
gli operatori sociali e sociosanitari nel loro lavoro quotidiano sono chiamati
ad ascoltare, ma si tratta di un’operazione automatica e spontanea oppure è
un’attività che va curata e allenata? Siamo davvero sicuri di saper ascoltare
con consapevolezza e competenza? Infatti, ascoltare non è solamente la capacità
di sentire le parole, ma è l’arte di capirne il significato e di trasmettere alle
persone con cui ci interfacciamo comprensione e supporto autentico. Ciò è alla
base di una relazione d’aiuto efficace e di un percorso realmente condiviso.
Durante la giornata formativa, dopo una prima parte di inquadramento e riflessione sul significato dell’ascolto e le sue modalità di implementazione insieme a grandi voci dal panorama nazionale, si avrà modo di sperimentare e sperimentarsi in attività operative e laboratoriali strettamente connesse alla pratica del lavoro quotidiano.
Le operatrici e gli operatori sociali e sociosanitari nel loro lavoro quotidiano sono chiamati ad ascoltare, ma si tratta di un’operazione automatica e spontanea oppure è un’attività che va curata e allenata? Siamo davvero sicuri di saper ascoltare con consapevolezza e competenza? Infatti,...
Le operatrici e
gli operatori sociali e sociosanitari nel loro lavoro quotidiano sono chiamati
ad ascoltare, ma si tratta di un’operazione automatica e spontanea oppure è
un’attività che va curata e allenata? Siamo davvero sicuri di saper ascoltare
con consapevolezza e competenza? Infatti, ascoltare non è solamente la capacità
di sentire le parole, ma è l’arte di capirne il significato e di trasmettere alle
persone con cui ci interfacciamo comprensione e supporto autentico. Ciò è alla
base di una relazione d’aiuto efficace e di un percorso realmente condiviso.
Durante la giornata formativa, dopo una prima parte di inquadramento e riflessione sul significato dell’ascolto e le sue modalità di implementazione insieme a grandi voci dal panorama nazionale, si avrà modo di sperimentare e sperimentarsi in attività operative e laboratoriali strettamente connesse alla pratica del lavoro quotidiano.
Le operatrici e gli operatori sociali e sociosanitari nel loro lavoro quotidiano sono chiamati ad ascoltare, ma si tratta di un’operazione automatica e spontanea oppure è un’attività che va curata e allenata? Siamo davvero sicuri di saper ascoltare con consapevolezza e competenza? Infatti,...
Le operatrici e
gli operatori sociali e sociosanitari nel loro lavoro quotidiano sono chiamati
ad ascoltare, ma si tratta di un’operazione automatica e spontanea oppure è
un’attività che va curata e allenata? Siamo davvero sicuri di saper ascoltare
con consapevolezza e competenza? Infatti, ascoltare non è solamente la capacità
di sentire le parole, ma è l’arte di capirne il significato e di trasmettere alle
persone con cui ci interfacciamo comprensione e supporto autentico. Ciò è alla
base di una relazione d’aiuto efficace e di un percorso realmente condiviso.
Durante la giornata formativa, dopo una prima parte di inquadramento e riflessione sul significato dell’ascolto e le sue modalità di implementazione insieme a grandi voci dal panorama nazionale, si avrà modo di sperimentare e sperimentarsi in attività operative e laboratoriali strettamente connesse alla pratica del lavoro quotidiano.
Promozione – Iscriviti subito
95 € anziché 125 € solo per un numero limitato di posti ed entro il 8 febbraio
Di seguito il programma della giornata.
9.30 – 11.30 Sessione plenaria
Introduce e coordina Luca Bonini (Psicologo, Psicoterapeuta, Psicoanalista
SIPeP-SF)
Di seguito il programma della giornata.
9.30 – 11.30 Sessione plenaria
Introduce e coordina Luca Bonini (Psicologo, Psicoterapeuta, Psicoanalista
SIPeP-SF)
Conclusioni
Enrica
Tomasi (Sociologa, esperta in comunicazione, coach
professionista)
12.00 – 13.30 Prima sessione
Ogni partecipante avrà la possibilità di scegliere una delle due attività:
A partire dagli esiti di
una reale esperienza in cui la Pubblica Amministrazione di una città di circa
300.000 abitanti si è posta e ha affrontato seriamente il problema di come
ascoltare i bisogni, stabilire un vero dialogo e favorire una collaborazione
efficace con coloro che vivono in situazioni precarie, ossia le categorie
sociali più fragili, ai partecipanti verrà chiesto di indicare almeno tre
approcci, metodi, o procedure che avrebbero impedito di raggiungere questi
esiti e tre che invece li hanno resi a loro parere possibili, evidenziando le
proposte di più facile o viceversa difficile attuazione all’interno del proprio
contesto.
A seguito dell’attivazione
la docente esporrà i modi, i tempi e i metodi effettivamente adottati e che
hanno favorito un reale ascolto reciproco e una reale partecipazione di tutti
gli interlocutori coinvolti (cittadine e cittadini in gravi condizioni di
precarietà, operatrici e operatori sociali, associazioni e ong, esponenti degli
enti pubblici).
L’ascolto è un’operazione
automatica, spontanea, innata. Forse è per questo che gli dedichiamo poca
attenzione, un po’ come quando si cammina o si respira. Accade senza che ce ne
rendiamo conto. Nessuno ci insegna ad ascoltare e spesso non siamo buoni
ascoltatori. È una competenza che non ci preoccupiamo di allenare pur se ci
rendiamo conto di quanto sia essenziale: quando sentiamo di avere l’attenzione
di qualcuno ci sentiamo importanti, confermati, rispettati. L’ascolto è
umanamente nutriente.
Le posizioni di ascolto
sono una scelta, una scelta di relazione. Così come scegliamo una comunicazione
in base al contesto, alle persone, agli obiettivi che vorremmo ottenere, se
riconosciamo quale tipo di ascolto sia più utile rispetto alla situazione,
possiamo scegliere anche come ascoltare. Come fare a far diventare questa una
scelta consapevole? La risposta, da una parte, sta nella capacità di
comprendere quanti e quali sono i modi di ascoltare, le posizioni appunto.
Dall’altra nel fare proprio l’atteggiamento utile ad allenarsi a diventarne
competenti. Nel laboratorio verranno proposte le sei posizioni di
ascolto e le loro caratteristiche principali. I partecipanti saranno invitati a
riconoscere le diverse posizioni, a comprendere i fattori che le compongono e a
riconoscere automatismi e potenzialità inespresse della loro capacità di
ascoltare.
14.30 – 16.00 Seconda sessione
Ogni partecipante avrà la possibilità di scegliere una delle due attività:
Nelle organizzazioni, c’è una connessione tra stile di leadership e qualità della comunicazione interna. Non basta invitare qualcuno a parlare apertamente perché questo accada: la franchezza e la collaborazione vanno costruite nel tempo. Se non si riescono a cogliere i segnali, a condividere le opinioni - anche quelle scomode - se non si riportano i problemi e non si cercano soluzioni, il costo in termini di tempo, energie, risorse economiche è molto alto. Un leader può avere molti punti ciechi. Riuscire a portare il proprio contributo a un gruppo di lavoro o alla direzione non dipende solo dal coraggio e dalla capacità comunicativa del singolo, è anche una questione di relazione. Il ruolo può inibire. Qual è lo spazio di azione di un leader per costruire uno scambio aperto tra - e con - i propri collaboratori? Una competenza importante è la capacità di ascolto, una capacità rispetto alla quale molte persone si ritengono capaci. Il laboratorio propone una riflessione su questa responsabilità di leadership. Grazie a numerose attivazioni, i partecipanti potranno valutare la loro abilità di ascolto e ragionare sulle molte possibilità di metterla in atto nelle quotidianità di lavoro.
È superfluo ricordare
come la pandemia abbia sdoganato l’uso della tecnologia per consentire alle
persone di incontrarsi e relazionarsi a distanza. Un uso che, comunque,
iniziava a farsi sempre più frequente anche prima della pandemia, con una
tendenza che ha portato anche i servizi e i professionisti a sperimentare
modalità online nella relazione di aiuto. L’accelerazione degli ultimi anni ha
aperto molti interrogativi sull’ascolto online. È efficace? Va visto solo come
residuale? Servono competenze professionali specifiche? Come gestisco il
setting? In questo workshop ci concentreremo sulle possibili forme di ascolto
online, sulla loro efficacia, sulle attenzioni da avere in un colloquio online
e sulle implicazioni etiche. Lavoreremo assieme intrecciando le esperienze di
ogni partecipante con i dati emergenti dalla ricerca e dalla pratica
professionale in diversi ambiti di intervento.
16.30 – 18.00 Terza sessione
Ogni partecipante avrà la possibilità di scegliere una delle due attività:
L’ascolto dei bambini e
dei ragazzi per la definizione dei percorsi di aiuto è un dovere etico degli
adulti responsabili del loro benessere nonché un diritto delle persone di
minore età. Ma per un bambino esprimere il proprio punto di vista nei processi decisionali
formali non è certo semplice. Diversi sono gli ostacoli da affrontare,
difficoltà comunicative con gli adulti responsabili, fatiche nella comprensione
dei procedimenti in corso, mancanza di tutte le informazioni necessarie per
avere un’idea dei possibili corsi di azione. Tuttavia, le ricerche in tale
ambito, nonché le esperienze pratiche, sottolineano che i bambini e i ragazzi,
anche se in difficoltà, hanno cose importanti da dire, vogliono partecipare e
spesso contribuiscono a definire percorsi di aiuto migliori. Il workshop avrà
la finalità di aiutare i partecipanti a ragionare sull’importanza della
partecipazione dei bambini e dei ragazzi ai processi decisionali formali che li
riguardano mettendo a fuoco le responsabilità degli operatori nel creare le
condizioni per realizzare un ascolto autentico dei loro desideri e delle loro
preoccupazioni.
Di seguito il programma della giornata.
9.30 – 11.30 Sessione plenaria
Introduce e coordina Luca Bonini (Psicologo, Psicoterapeuta, Psicoanalista
SIPeP-SF)
Di seguito il programma della giornata.
9.30 – 11.30 Sessione plenaria
Introduce e coordina Luca Bonini (Psicologo, Psicoterapeuta, Psicoanalista
SIPeP-SF)
Conclusioni
Enrica
Tomasi (Sociologa, esperta in comunicazione, coach
professionista)
12.00 – 13.30 Prima sessione
Ogni partecipante avrà la possibilità di scegliere una delle due attività:
A partire dagli esiti di
una reale esperienza in cui la Pubblica Amministrazione di una città di circa
300.000 abitanti si è posta e ha affrontato seriamente il problema di come
ascoltare i bisogni, stabilire un vero dialogo e favorire una collaborazione
efficace con coloro che vivono in situazioni precarie, ossia le categorie
sociali più fragili, ai partecipanti verrà chiesto di indicare almeno tre
approcci, metodi, o procedure che avrebbero impedito di raggiungere questi
esiti e tre che invece li hanno resi a loro parere possibili, evidenziando le
proposte di più facile o viceversa difficile attuazione all’interno del proprio
contesto.
A seguito dell’attivazione
la docente esporrà i modi, i tempi e i metodi effettivamente adottati e che
hanno favorito un reale ascolto reciproco e una reale partecipazione di tutti
gli interlocutori coinvolti (cittadine e cittadini in gravi condizioni di
precarietà, operatrici e operatori sociali, associazioni e ong, esponenti degli
enti pubblici).
L’ascolto è un’operazione
automatica, spontanea, innata. Forse è per questo che gli dedichiamo poca
attenzione, un po’ come quando si cammina o si respira. Accade senza che ce ne
rendiamo conto. Nessuno ci insegna ad ascoltare e spesso non siamo buoni
ascoltatori. È una competenza che non ci preoccupiamo di allenare pur se ci
rendiamo conto di quanto sia essenziale: quando sentiamo di avere l’attenzione
di qualcuno ci sentiamo importanti, confermati, rispettati. L’ascolto è
umanamente nutriente.
Le posizioni di ascolto
sono una scelta, una scelta di relazione. Così come scegliamo una comunicazione
in base al contesto, alle persone, agli obiettivi che vorremmo ottenere, se
riconosciamo quale tipo di ascolto sia più utile rispetto alla situazione,
possiamo scegliere anche come ascoltare. Come fare a far diventare questa una
scelta consapevole? La risposta, da una parte, sta nella capacità di
comprendere quanti e quali sono i modi di ascoltare, le posizioni appunto.
Dall’altra nel fare proprio l’atteggiamento utile ad allenarsi a diventarne
competenti. Nel laboratorio verranno proposte le sei posizioni di
ascolto e le loro caratteristiche principali. I partecipanti saranno invitati a
riconoscere le diverse posizioni, a comprendere i fattori che le compongono e a
riconoscere automatismi e potenzialità inespresse della loro capacità di
ascoltare.
14.30 – 16.00 Seconda sessione
Ogni partecipante avrà la possibilità di scegliere una delle due attività:
Nelle organizzazioni, c’è una connessione tra stile di leadership e qualità della comunicazione interna. Non basta invitare qualcuno a parlare apertamente perché questo accada: la franchezza e la collaborazione vanno costruite nel tempo. Se non si riescono a cogliere i segnali, a condividere le opinioni - anche quelle scomode - se non si riportano i problemi e non si cercano soluzioni, il costo in termini di tempo, energie, risorse economiche è molto alto. Un leader può avere molti punti ciechi. Riuscire a portare il proprio contributo a un gruppo di lavoro o alla direzione non dipende solo dal coraggio e dalla capacità comunicativa del singolo, è anche una questione di relazione. Il ruolo può inibire. Qual è lo spazio di azione di un leader per costruire uno scambio aperto tra - e con - i propri collaboratori? Una competenza importante è la capacità di ascolto, una capacità rispetto alla quale molte persone si ritengono capaci. Il laboratorio propone una riflessione su questa responsabilità di leadership. Grazie a numerose attivazioni, i partecipanti potranno valutare la loro abilità di ascolto e ragionare sulle molte possibilità di metterla in atto nelle quotidianità di lavoro.
È superfluo ricordare
come la pandemia abbia sdoganato l’uso della tecnologia per consentire alle
persone di incontrarsi e relazionarsi a distanza. Un uso che, comunque,
iniziava a farsi sempre più frequente anche prima della pandemia, con una
tendenza che ha portato anche i servizi e i professionisti a sperimentare
modalità online nella relazione di aiuto. L’accelerazione degli ultimi anni ha
aperto molti interrogativi sull’ascolto online. È efficace? Va visto solo come
residuale? Servono competenze professionali specifiche? Come gestisco il
setting? In questo workshop ci concentreremo sulle possibili forme di ascolto
online, sulla loro efficacia, sulle attenzioni da avere in un colloquio online
e sulle implicazioni etiche. Lavoreremo assieme intrecciando le esperienze di
ogni partecipante con i dati emergenti dalla ricerca e dalla pratica
professionale in diversi ambiti di intervento.
16.30 – 18.00 Terza sessione
Ogni partecipante avrà la possibilità di scegliere una delle due attività:
L’ascolto dei bambini e
dei ragazzi per la definizione dei percorsi di aiuto è un dovere etico degli
adulti responsabili del loro benessere nonché un diritto delle persone di
minore età. Ma per un bambino esprimere il proprio punto di vista nei processi decisionali
formali non è certo semplice. Diversi sono gli ostacoli da affrontare,
difficoltà comunicative con gli adulti responsabili, fatiche nella comprensione
dei procedimenti in corso, mancanza di tutte le informazioni necessarie per
avere un’idea dei possibili corsi di azione. Tuttavia, le ricerche in tale
ambito, nonché le esperienze pratiche, sottolineano che i bambini e i ragazzi,
anche se in difficoltà, hanno cose importanti da dire, vogliono partecipare e
spesso contribuiscono a definire percorsi di aiuto migliori. Il workshop avrà
la finalità di aiutare i partecipanti a ragionare sull’importanza della
partecipazione dei bambini e dei ragazzi ai processi decisionali formali che li
riguardano mettendo a fuoco le responsabilità degli operatori nel creare le
condizioni per realizzare un ascolto autentico dei loro desideri e delle loro
preoccupazioni.
Di seguito il programma della giornata.
9.30 – 11.30 Sessione plenaria
Introduce e coordina Luca Bonini (Psicologo, Psicoterapeuta, Psicoanalista
SIPeP-SF)
Di seguito il programma della giornata.
9.30 – 11.30 Sessione plenaria
Introduce e coordina Luca Bonini (Psicologo, Psicoterapeuta, Psicoanalista
SIPeP-SF)
Conclusioni
Enrica
Tomasi (Sociologa, esperta in comunicazione, coach
professionista)
12.00 – 13.30 Prima sessione
Ogni partecipante avrà la possibilità di scegliere una delle due attività:
A partire dagli esiti di
una reale esperienza in cui la Pubblica Amministrazione di una città di circa
300.000 abitanti si è posta e ha affrontato seriamente il problema di come
ascoltare i bisogni, stabilire un vero dialogo e favorire una collaborazione
efficace con coloro che vivono in situazioni precarie, ossia le categorie
sociali più fragili, ai partecipanti verrà chiesto di indicare almeno tre
approcci, metodi, o procedure che avrebbero impedito di raggiungere questi
esiti e tre che invece li hanno resi a loro parere possibili, evidenziando le
proposte di più facile o viceversa difficile attuazione all’interno del proprio
contesto.
A seguito dell’attivazione
la docente esporrà i modi, i tempi e i metodi effettivamente adottati e che
hanno favorito un reale ascolto reciproco e una reale partecipazione di tutti
gli interlocutori coinvolti (cittadine e cittadini in gravi condizioni di
precarietà, operatrici e operatori sociali, associazioni e ong, esponenti degli
enti pubblici).
L’ascolto è un’operazione
automatica, spontanea, innata. Forse è per questo che gli dedichiamo poca
attenzione, un po’ come quando si cammina o si respira. Accade senza che ce ne
rendiamo conto. Nessuno ci insegna ad ascoltare e spesso non siamo buoni
ascoltatori. È una competenza che non ci preoccupiamo di allenare pur se ci
rendiamo conto di quanto sia essenziale: quando sentiamo di avere l’attenzione
di qualcuno ci sentiamo importanti, confermati, rispettati. L’ascolto è
umanamente nutriente.
Le posizioni di ascolto
sono una scelta, una scelta di relazione. Così come scegliamo una comunicazione
in base al contesto, alle persone, agli obiettivi che vorremmo ottenere, se
riconosciamo quale tipo di ascolto sia più utile rispetto alla situazione,
possiamo scegliere anche come ascoltare. Come fare a far diventare questa una
scelta consapevole? La risposta, da una parte, sta nella capacità di
comprendere quanti e quali sono i modi di ascoltare, le posizioni appunto.
Dall’altra nel fare proprio l’atteggiamento utile ad allenarsi a diventarne
competenti. Nel laboratorio verranno proposte le sei posizioni di
ascolto e le loro caratteristiche principali. I partecipanti saranno invitati a
riconoscere le diverse posizioni, a comprendere i fattori che le compongono e a
riconoscere automatismi e potenzialità inespresse della loro capacità di
ascoltare.
14.30 – 16.00 Seconda sessione
Ogni partecipante avrà la possibilità di scegliere una delle due attività:
Nelle organizzazioni, c’è una connessione tra stile di leadership e qualità della comunicazione interna. Non basta invitare qualcuno a parlare apertamente perché questo accada: la franchezza e la collaborazione vanno costruite nel tempo. Se non si riescono a cogliere i segnali, a condividere le opinioni - anche quelle scomode - se non si riportano i problemi e non si cercano soluzioni, il costo in termini di tempo, energie, risorse economiche è molto alto. Un leader può avere molti punti ciechi. Riuscire a portare il proprio contributo a un gruppo di lavoro o alla direzione non dipende solo dal coraggio e dalla capacità comunicativa del singolo, è anche una questione di relazione. Il ruolo può inibire. Qual è lo spazio di azione di un leader per costruire uno scambio aperto tra - e con - i propri collaboratori? Una competenza importante è la capacità di ascolto, una capacità rispetto alla quale molte persone si ritengono capaci. Il laboratorio propone una riflessione su questa responsabilità di leadership. Grazie a numerose attivazioni, i partecipanti potranno valutare la loro abilità di ascolto e ragionare sulle molte possibilità di metterla in atto nelle quotidianità di lavoro.
È superfluo ricordare
come la pandemia abbia sdoganato l’uso della tecnologia per consentire alle
persone di incontrarsi e relazionarsi a distanza. Un uso che, comunque,
iniziava a farsi sempre più frequente anche prima della pandemia, con una
tendenza che ha portato anche i servizi e i professionisti a sperimentare
modalità online nella relazione di aiuto. L’accelerazione degli ultimi anni ha
aperto molti interrogativi sull’ascolto online. È efficace? Va visto solo come
residuale? Servono competenze professionali specifiche? Come gestisco il
setting? In questo workshop ci concentreremo sulle possibili forme di ascolto
online, sulla loro efficacia, sulle attenzioni da avere in un colloquio online
e sulle implicazioni etiche. Lavoreremo assieme intrecciando le esperienze di
ogni partecipante con i dati emergenti dalla ricerca e dalla pratica
professionale in diversi ambiti di intervento.
16.30 – 18.00 Terza sessione
Ogni partecipante avrà la possibilità di scegliere una delle due attività:
L’ascolto dei bambini e
dei ragazzi per la definizione dei percorsi di aiuto è un dovere etico degli
adulti responsabili del loro benessere nonché un diritto delle persone di
minore età. Ma per un bambino esprimere il proprio punto di vista nei processi decisionali
formali non è certo semplice. Diversi sono gli ostacoli da affrontare,
difficoltà comunicative con gli adulti responsabili, fatiche nella comprensione
dei procedimenti in corso, mancanza di tutte le informazioni necessarie per
avere un’idea dei possibili corsi di azione. Tuttavia, le ricerche in tale
ambito, nonché le esperienze pratiche, sottolineano che i bambini e i ragazzi,
anche se in difficoltà, hanno cose importanti da dire, vogliono partecipare e
spesso contribuiscono a definire percorsi di aiuto migliori. Il workshop avrà
la finalità di aiutare i partecipanti a ragionare sull’importanza della
partecipazione dei bambini e dei ragazzi ai processi decisionali formali che li
riguardano mettendo a fuoco le responsabilità degli operatori nel creare le
condizioni per realizzare un ascolto autentico dei loro desideri e delle loro
preoccupazioni.
La giornata formativa ha l’obiettivo di lavorare con le operatrici e gli operatori sociali e sociosanitari al fine di fornire specifiche competenze da applicare nel proprio contesto operativo, migliorando la capacità di ascoltare e farsi ascoltare.
L’evento è
rivolto ad assistenti sociali, educatori, operatori sociosanitari/socioassistenziali,
psicologi, infermieri e in generale a chiunque lavori nei contesti sociali e
sociosanitari e sia interessato ad
approfondire i temi trattati.
L'evento si svolgerà interamente online sulla piattaforma Zoom.
Le registrazioni saranno visionabili, ma non scaricabili, per due mesi da quando saranno condivise con i partecipanti.
La giornata formativa ha l’obiettivo di lavorare con le operatrici e gli operatori sociali e sociosanitari al fine di fornire specifiche competenze da applicare nel proprio contesto operativo, migliorando la capacità di ascoltare e farsi ascoltare.
L’evento è
rivolto ad assistenti sociali, educatori, operatori sociosanitari/socioassistenziali,
psicologi, infermieri e in generale a chiunque lavori nei contesti sociali e
sociosanitari e sia interessato ad
approfondire i temi trattati.
L'evento si svolgerà interamente online sulla piattaforma Zoom.
Le registrazioni saranno visionabili, ma non scaricabili, per due mesi da quando saranno condivise con i partecipanti.
Per ottenere lo sconto del 10% riservato agli abbonati alle riviste Erickson scrivi a formazione@erickson.it.
Consulta qui la lista delle riviste alle quali devi essere iscritto per aver diritto all’agevolazione
L'evento si terrà sabato 11 marzo 2023 dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18.00.
La giornata si svolgerà sulla Piattaforma ZOOM. Le modalità di accesso verranno indicate in prossimità della partenza.
Per ottenere lo sconto del 10% riservato agli abbonati alle riviste Erickson scrivi a formazione@erickson.it.
Consulta qui la lista delle riviste alle quali devi essere iscritto per aver diritto all’agevolazione
L'evento si terrà sabato 11 marzo 2023 dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18.00.
La giornata si svolgerà sulla Piattaforma ZOOM. Le modalità di accesso verranno indicate in prossimità della partenza.
A seguito dell’iscrizione invieremo la relativa fattura all’indirizzo e-mail indicato in fase d’iscrizione. Per ricevere le credenziali di accesso al corso il giorno di partenza dello stesso, sarà necessario effettuare il pagamento secondo le seguenti modalità:
A seguito dell’iscrizione invieremo la relativa fattura all’indirizzo e-mail indicato in fase d’iscrizione. Per ricevere le credenziali di accesso al corso il giorno di partenza dello stesso, sarà necessario effettuare il pagamento secondo le seguenti modalità:
Si consiglia di non attendere i giorni in prossimità dell’inizio per svolgere l’iscrizione e il pagamento.
A seguito dell’iscrizione invieremo la relativa fattura all’indirizzo e-mail indicato in fase d’iscrizione. Per ricevere le credenziali di accesso al corso il giorno di partenza dello stesso, sarà necessario effettuare il pagamento secondo le seguenti modalità:
A seguito dell’iscrizione invieremo la relativa fattura all’indirizzo e-mail indicato in fase d’iscrizione. Per ricevere le credenziali di accesso al corso il giorno di partenza dello stesso, sarà necessario effettuare il pagamento secondo le seguenti modalità:
Si consiglia di non attendere i giorni in prossimità dell’inizio per svolgere l’iscrizione e il pagamento.
A seguito dell’iscrizione invieremo la relativa fattura all’indirizzo e-mail indicato in fase d’iscrizione. Per ricevere le credenziali di accesso al corso il giorno di partenza dello stesso, sarà necessario effettuare il pagamento secondo le seguenti modalità:
A seguito dell’iscrizione invieremo la relativa fattura all’indirizzo e-mail indicato in fase d’iscrizione. Per ricevere le credenziali di accesso al corso il giorno di partenza dello stesso, sarà necessario effettuare il pagamento secondo le seguenti modalità:
Si consiglia di non attendere i giorni in prossimità dell’inizio per svolgere l’iscrizione e il pagamento.