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Collana: Il Margine / Pinova
L’autore propone una nuova visione di bellezza, una bellezza capace di far provare l’emozione della bellezza, un percorso di riflessione accompagnato da immagini, esempi e suggerimenti metodologico-didattici non per educare alla bellezza, ma per usare la bellezza per educare.
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Introduzione
Prima parte – Il piacere della bellezza
1. Senso e bellezza in educazione
2. La bellezza e il «principio di piacere»
3. Alla conquista della competenza simbolica
4. Ambasciatori della bellezza: Keith Haring
5. Bellezza e narratività
6. Pensare per storie
7. Per una didattica «illuminata»
8. Immaginario
9. Il sapere narrativo
10. Imparare a raccontare
11. Ambasciatori della bellezza: Mark Twain
12. Identità, bellezza e soggettività
13. Identità personale
14. Il desiderio di esserci
15. Ambasciatori della bellezza: Babette Hersant
16. Pensiero logico e analogico
17. Metafore
18. Ambasciatori della bellezza: Il postino
19. Ingredienti e figure della coscienza identitaria
20. Mio
21. Ambasciatori della bellezza: Jane Goodall
22. Brutto
Seconda parte – Le parole della bellezza
23. Antico
24. Apparenza
25. Autenticità
26. Conoscenza
27. Fantastica
28. Frammenti
29. Gentilezza
30. Gioia
31. Meditazione
32. La bellezza digitale
33. Perturbante
34. Poesia
35. Poetica
36. Sguardo
Conclusione
Bibliografia
Ringraziamenti
Referenze fotografiche
La bellezza che sola può salvarci dal naufragio del presente non è una convenzione o un ideale astratto: è l’esperienza viva dell’armonia fra noi e il reale, di un senso, mai già dato, da scoprire e condividere nello stupore della ricerca e dell’incontro. Perciò è urgente che ciascun genitore, insegnante e educatore recuperi e potenzi nel suo agire pedagogico la dimensione estetica, capace di risvegliare nei giovani la partecipazione, la curiosità e il piacere che troppo spesso si sono visti negare da una scuola impreparata a farsi carico dell’affettività e del desiderio.
Non si tratta, allora, di educare alla bellezza, ma di usare la bellezza per educare: per traghettare i più giovani al di là della disaffezione e dell’insensatezza, oltre una concezione meramente strumentale della competenza e del sapere, restituendo loro quella gioia del conoscere che conduce a una comprensione più profonda di sé e del proprio essere nel mondo.
La zattera della bellezza propone un percorso di riflessione accompagnato da immagini, esempi e suggerimenti metodologico-didattici utili a scoprire i vantaggi dell’inter e della trans-disciplinarietà, ad accettare la sfida della complessità e trasformare i contenuti dell’offerta formativa in occasioni per scoprire il gusto della ricerca, della conoscenza, dello svelamento e del governo dell’universo emozionale.