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L’autrice propone un delicato romanzo migratorio dove affronta il racconto di un movimento continuo e lo spaesamento in cui, alla fine, spetta sempre alla lingua, alle parole, il potere magico e terribile di dare un senso alle cose, di creare il mondo.
L’autrice propone un delicato romanzo migratorio dove affronta il racconto di un movimento continuo e lo spaesamento in cui, alla fine, spetta sempre alla lingua, alle parole, il potere magico e terribile di dare un senso alle cose, di creare il mondo.
L’autrice propone un delicato romanzo migratorio dove affronta il racconto di un movimento continuo e lo spaesamento in cui, alla fine, spetta sempre alla lingua, alle parole, il potere magico e terribile di dare un senso alle cose, di creare il mondo.
Quando tredicenne con la sorella e con i genitori s’imbarca per l’America, Ewa Wydra abbandona il suo mondo, una Polonia che, dopo la Seconda guerra mondiale, non è più un luogo sicuro per la sua famiglia di origine ebraica. Appena arrivata sarà ribattezzata Eva Hoffman e da allora inizierà per...
Quando tredicenne con la sorella e con i genitori s’imbarca per l’America, Ewa Wydra abbandona il suo mondo, una Polonia che, dopo la Seconda guerra mondiale, non è più un luogo sicuro per la sua famiglia di origine ebraica. Appena arrivata sarà ribattezzata Eva Hoffman e da allora inizierà per lei, un’emigrante fra milioni, una ricerca continua: di una nuova patria, l’America, e di una nuova lingua, l’inglese.
Eva Hoffman descrive lo spaesamento dell’emigrato che riconosce le stesse cose di sempre ma con nomi inediti, che deve abbandonare abitudini per apprenderne altre. Traducendo i propri pensieri, ci si arricchisce e ci si perde: si acquisiscono nuovi significati per sopravvivere, ma se ne lasciano a malincuore altri. Il punto di equilibrio per tutti noi, anche per chi non abbandonerà mai il proprio Paese, è accettare di parlare la lingua del tempo e trovare l’armonia nella sola dimensione dove possiamo davvero essere felici: il presente.
Traduzione di Maria Baiocchi
Quando tredicenne con la sorella e con i genitori s’imbarca per l’America, Ewa Wydra abbandona il suo mondo, una Polonia che, dopo la Seconda guerra mondiale, non è più un luogo sicuro per la sua famiglia di origine ebraica. Appena arrivata sarà ribattezzata Eva Hoffman e da allora inizierà per...
Quando tredicenne con la sorella e con i genitori s’imbarca per l’America, Ewa Wydra abbandona il suo mondo, una Polonia che, dopo la Seconda guerra mondiale, non è più un luogo sicuro per la sua famiglia di origine ebraica. Appena arrivata sarà ribattezzata Eva Hoffman e da allora inizierà per lei, un’emigrante fra milioni, una ricerca continua: di una nuova patria, l’America, e di una nuova lingua, l’inglese.
Eva Hoffman descrive lo spaesamento dell’emigrato che riconosce le stesse cose di sempre ma con nomi inediti, che deve abbandonare abitudini per apprenderne altre. Traducendo i propri pensieri, ci si arricchisce e ci si perde: si acquisiscono nuovi significati per sopravvivere, ma se ne lasciano a malincuore altri. Il punto di equilibrio per tutti noi, anche per chi non abbandonerà mai il proprio Paese, è accettare di parlare la lingua del tempo e trovare l’armonia nella sola dimensione dove possiamo davvero essere felici: il presente.
Traduzione di Maria Baiocchi
Quando tredicenne con la sorella e con i genitori s’imbarca per l’America, Ewa Wydra abbandona il suo mondo, una Polonia che, dopo la Seconda guerra mondiale, non è più un luogo sicuro per la sua famiglia di origine ebraica. Appena arrivata sarà ribattezzata Eva Hoffman e da allora inizierà per...
Quando tredicenne con la sorella e con i genitori s’imbarca per l’America, Ewa Wydra abbandona il suo mondo, una Polonia che, dopo la Seconda guerra mondiale, non è più un luogo sicuro per la sua famiglia di origine ebraica. Appena arrivata sarà ribattezzata Eva Hoffman e da allora inizierà per lei, un’emigrante fra milioni, una ricerca continua: di una nuova patria, l’America, e di una nuova lingua, l’inglese.
Eva Hoffman descrive lo spaesamento dell’emigrato che riconosce le stesse cose di sempre ma con nomi inediti, che deve abbandonare abitudini per apprenderne altre. Traducendo i propri pensieri, ci si arricchisce e ci si perde: si acquisiscono nuovi significati per sopravvivere, ma se ne lasciano a malincuore altri. Il punto di equilibrio per tutti noi, anche per chi non abbandonerà mai il proprio Paese, è accettare di parlare la lingua del tempo e trovare l’armonia nella sola dimensione dove possiamo davvero essere felici: il presente.
Traduzione di Maria Baiocchi
Questo ebook è realizzato in formato .epub, protetto con social watermarking. Può essere letto su tutti i dispositivi Ios, Android, Kobo e Sony purché sia installato un applicativo in grado di leggere i file .epub.
Per maggiori informazioni vedi la Guida alla lettura degli E-BOOK.
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