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Tra le molteplici trasformazioni del contemporaneo, vi è il mutamento culturale che coinvolge ambiti disciplinari un tempo distanti, la cui interazione è resa sempre più necessaria dai nuovi paradigmi di ricerca, pur restando tuttavia un fenomeno sottovalutato, soprattutto in Italia.
Il volume...
Tra le molteplici trasformazioni del contemporaneo, vi è il mutamento culturale che coinvolge ambiti disciplinari un tempo distanti, la cui interazione è resa sempre più necessaria dai nuovi paradigmi di ricerca, pur restando tuttavia un fenomeno sottovalutato, soprattutto in Italia.
Il volume intende appunto riflettere sull’urgenza di introdurre un cambiamento di rotta dell’attuale modello culturale, trasformazione possibile con l’adozione di un approccio multidimensionale, interdisciplinare e circolare, chiamato terza cultura. Muovendo da un approfondimento trasversale di argomentazioni sul tema, il saggio affronta la questione delle disgiunzioni culturali tra le «scienze dure» e le scienze sociali, con una particolare attenzione al contesto della formazione e degli apprendimenti.
Mixando saggi scientifici — da Damasio a Dawkins, da Nagel a Searle — a racconti — da Calvino a La Capria, a Dostoevskij —, l’autrice crea un labirinto che dispiega un percorso il cui obiettivo è di mettere a tema i molteplici blocchi interposti fra scienziati e umanisti relativi a quello strano oggetto che è la conoscenza.
Tra le molteplici trasformazioni del contemporaneo, vi è il mutamento culturale che coinvolge ambiti disciplinari un tempo distanti, la cui interazione è resa sempre più necessaria dai nuovi paradigmi di ricerca, pur restando tuttavia un fenomeno sottovalutato, soprattutto in Italia.
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Tra le molteplici trasformazioni del contemporaneo, vi è il mutamento culturale che coinvolge ambiti disciplinari un tempo distanti, la cui interazione è resa sempre più necessaria dai nuovi paradigmi di ricerca, pur restando tuttavia un fenomeno sottovalutato, soprattutto in Italia.
Il volume intende appunto riflettere sull’urgenza di introdurre un cambiamento di rotta dell’attuale modello culturale, trasformazione possibile con l’adozione di un approccio multidimensionale, interdisciplinare e circolare, chiamato terza cultura. Muovendo da un approfondimento trasversale di argomentazioni sul tema, il saggio affronta la questione delle disgiunzioni culturali tra le «scienze dure» e le scienze sociali, con una particolare attenzione al contesto della formazione e degli apprendimenti.
Mixando saggi scientifici — da Damasio a Dawkins, da Nagel a Searle — a racconti — da Calvino a La Capria, a Dostoevskij —, l’autrice crea un labirinto che dispiega un percorso il cui obiettivo è di mettere a tema i molteplici blocchi interposti fra scienziati e umanisti relativi a quello strano oggetto che è la conoscenza.
Tra le molteplici trasformazioni del contemporaneo, vi è il mutamento culturale che coinvolge ambiti disciplinari un tempo distanti, la cui interazione è resa sempre più necessaria dai nuovi paradigmi di ricerca, pur restando tuttavia un fenomeno sottovalutato, soprattutto in Italia.
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Tra le molteplici trasformazioni del contemporaneo, vi è il mutamento culturale che coinvolge ambiti disciplinari un tempo distanti, la cui interazione è resa sempre più necessaria dai nuovi paradigmi di ricerca, pur restando tuttavia un fenomeno sottovalutato, soprattutto in Italia.
Il volume intende appunto riflettere sull’urgenza di introdurre un cambiamento di rotta dell’attuale modello culturale, trasformazione possibile con l’adozione di un approccio multidimensionale, interdisciplinare e circolare, chiamato terza cultura. Muovendo da un approfondimento trasversale di argomentazioni sul tema, il saggio affronta la questione delle disgiunzioni culturali tra le «scienze dure» e le scienze sociali, con una particolare attenzione al contesto della formazione e degli apprendimenti.
Mixando saggi scientifici — da Damasio a Dawkins, da Nagel a Searle — a racconti — da Calvino a La Capria, a Dostoevskij —, l’autrice crea un labirinto che dispiega un percorso il cui obiettivo è di mettere a tema i molteplici blocchi interposti fra scienziati e umanisti relativi a quello strano oggetto che è la conoscenza.
Tra le molteplici trasformazioni del contemporaneo, vi è il mutamento culturale che coinvolge ambiti disciplinari un tempo distanti, la cui interazione è resa sempre più necessaria dai nuovi paradigmi di ricerca, pur restando tuttavia un fenomeno sottovalutato, soprattutto in Italia.
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Tra le molteplici trasformazioni del contemporaneo, vi è il mutamento culturale che coinvolge ambiti disciplinari un tempo distanti, la cui interazione è resa sempre più necessaria dai nuovi paradigmi di ricerca, pur restando tuttavia un fenomeno sottovalutato, soprattutto in Italia.
Il volume intende appunto riflettere sull’urgenza di introdurre un cambiamento di rotta dell’attuale modello culturale, trasformazione possibile con l’adozione di un approccio multidimensionale, interdisciplinare e circolare, chiamato terza cultura. Muovendo da un approfondimento trasversale di argomentazioni sul tema, il saggio affronta la questione delle disgiunzioni culturali tra le «scienze dure» e le scienze sociali, con una particolare attenzione al contesto della formazione e degli apprendimenti.
Mixando saggi scientifici — da Damasio a Dawkins, da Nagel a Searle — a racconti — da Calvino a La Capria, a Dostoevskij —, l’autrice crea un labirinto che dispiega un percorso il cui obiettivo è di mettere a tema i molteplici blocchi interposti fra scienziati e umanisti relativi a quello strano oggetto che è la conoscenza.
Tra le molteplici trasformazioni del contemporaneo, vi è il mutamento culturale che coinvolge ambiti disciplinari un tempo distanti, la cui interazione è resa sempre più necessaria dai nuovi paradigmi di ricerca, pur restando tuttavia un fenomeno sottovalutato, soprattutto in Italia.
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Tra le molteplici trasformazioni del contemporaneo, vi è il mutamento culturale che coinvolge ambiti disciplinari un tempo distanti, la cui interazione è resa sempre più necessaria dai nuovi paradigmi di ricerca, pur restando tuttavia un fenomeno sottovalutato, soprattutto in Italia.
Il volume intende appunto riflettere sull’urgenza di introdurre un cambiamento di rotta dell’attuale modello culturale, trasformazione possibile con l’adozione di un approccio multidimensionale, interdisciplinare e circolare, chiamato terza cultura. Muovendo da un approfondimento trasversale di argomentazioni sul tema, il saggio affronta la questione delle disgiunzioni culturali tra le «scienze dure» e le scienze sociali, con una particolare attenzione al contesto della formazione e degli apprendimenti.
Mixando saggi scientifici — da Damasio a Dawkins, da Nagel a Searle — a racconti — da Calvino a La Capria, a Dostoevskij —, l’autrice crea un labirinto che dispiega un percorso il cui obiettivo è di mettere a tema i molteplici blocchi interposti fra scienziati e umanisti relativi a quello strano oggetto che è la conoscenza.
Tra le molteplici trasformazioni del contemporaneo, vi è il mutamento culturale che coinvolge ambiti disciplinari un tempo distanti, la cui interazione è resa sempre più necessaria dai nuovi paradigmi di ricerca, pur restando tuttavia un fenomeno sottovalutato, soprattutto in Italia.
Il volume...
Tra le molteplici trasformazioni del contemporaneo, vi è il mutamento culturale che coinvolge ambiti disciplinari un tempo distanti, la cui interazione è resa sempre più necessaria dai nuovi paradigmi di ricerca, pur restando tuttavia un fenomeno sottovalutato, soprattutto in Italia.
Il volume intende appunto riflettere sull’urgenza di introdurre un cambiamento di rotta dell’attuale modello culturale, trasformazione possibile con l’adozione di un approccio multidimensionale, interdisciplinare e circolare, chiamato terza cultura. Muovendo da un approfondimento trasversale di argomentazioni sul tema, il saggio affronta la questione delle disgiunzioni culturali tra le «scienze dure» e le scienze sociali, con una particolare attenzione al contesto della formazione e degli apprendimenti.
Mixando saggi scientifici — da Damasio a Dawkins, da Nagel a Searle — a racconti — da Calvino a La Capria, a Dostoevskij —, l’autrice crea un labirinto che dispiega un percorso il cui obiettivo è di mettere a tema i molteplici blocchi interposti fra scienziati e umanisti relativi a quello strano oggetto che è la conoscenza.
Indice:
Introduzione
Capitolo 1
Lo scenario culturale
Introduzione
La complessità
Il sapere
L’ebbrezza informatica-informativa
Capitolo 2
Le disgiunzioni culturali
Introduzione
La dialettica dualista
Le scienze sociali
Le scienze fisico-matematiche
Le neuroscienze
Capitolo 3
La terza cultura
Introduzione
Oltre gli specialisti, i generalisti e i dubbiosi
Socializzazione e costruzione della terza cultura
L’apprendimento
L’approccio psicologico
L’approccio sociologico
L’approccio scientifico
L’approccio pedagogico
Prime conclusioni
Conclusioni
Bibliografia
Indice:
Introduzione
Capitolo 1
Lo scenario culturale
Introduzione
La complessità
Il sapere
L’ebbrezza informatica-informativa
Capitolo 2
Le disgiunzioni culturali
Introduzione
La dialettica dualista
Le scienze sociali
Le scienze fisico-matematiche
Le neuroscienze
Capitolo 3
La terza cultura
Introduzione
Oltre gli specialisti, i generalisti e i dubbiosi
Socializzazione e costruzione della terza cultura
L’apprendimento
L’approccio psicologico
L’approccio sociologico
L’approccio scientifico
L’approccio pedagogico
Prime conclusioni
Conclusioni
Bibliografia