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Robert Murphy era nel pieno di una brillante carriera da antropologo quando avvertì i primi sintomi di una malattia che lo avrebbe condotto in un’odissea ben più impegnativa di una qualsiasi spedizione in Amazzonia: un tumore al midollo spinale, progredito lentamente e irreversibilmente in...
Robert Murphy era nel pieno di una brillante carriera da antropologo quando avvertì i primi sintomi di una malattia che lo avrebbe condotto in un’odissea ben più impegnativa di una qualsiasi spedizione in Amazzonia: un tumore al midollo spinale, progredito lentamente e irreversibilmente in tetraplegia.
In questo libro avvincente, commovente e vero, Murphy usa la sua esperienza personale per esplorare le paure, i miti, le miscredenze della società riguardo i disabili. Il risultato è un racconto su come la disabilità — ogni tipo di disabilità — compromette l’identità delle persone, il loro ruolo sociale, le loro relazioni, facendole allo stesso tempo bruciare di un amore per la vita ancora più feroce.
Questo libro è stato concepito quando ho realizzato che la mia lunga malattia per un tumore spinale è stata una specie di esperienza antropologica sul campo, perché mi sono ritrovato in un mondo sociale non meno strano di quello che avevo incontrato nelle foreste amazzoniche. Essendo dovere di ogni antropologo il raccontare i propri viaggi, agli antipodi della terra o nei più remoti recessi dell’esperienza umana, questo è il mio resoconto.
Robert Murphy era nel pieno di una brillante carriera da antropologo quando avvertì i primi sintomi di una malattia che lo avrebbe condotto in un’odissea ben più impegnativa di una qualsiasi spedizione in Amazzonia: un tumore al midollo spinale, progredito lentamente e irreversibilmente in...
Robert Murphy era nel pieno di una brillante carriera da antropologo quando avvertì i primi sintomi di una malattia che lo avrebbe condotto in un’odissea ben più impegnativa di una qualsiasi spedizione in Amazzonia: un tumore al midollo spinale, progredito lentamente e irreversibilmente in tetraplegia.
In questo libro avvincente, commovente e vero, Murphy usa la sua esperienza personale per esplorare le paure, i miti, le miscredenze della società riguardo i disabili. Il risultato è un racconto su come la disabilità — ogni tipo di disabilità — compromette l’identità delle persone, il loro ruolo sociale, le loro relazioni, facendole allo stesso tempo bruciare di un amore per la vita ancora più feroce.
Questo libro è stato concepito quando ho realizzato che la mia lunga malattia per un tumore spinale è stata una specie di esperienza antropologica sul campo, perché mi sono ritrovato in un mondo sociale non meno strano di quello che avevo incontrato nelle foreste amazzoniche. Essendo dovere di ogni antropologo il raccontare i propri viaggi, agli antipodi della terra o nei più remoti recessi dell’esperienza umana, questo è il mio resoconto.
Robert Murphy era nel pieno di una brillante carriera da antropologo quando avvertì i primi sintomi di una malattia che lo avrebbe condotto in un’odissea ben più impegnativa di una qualsiasi spedizione in Amazzonia: un tumore al midollo spinale, progredito lentamente e irreversibilmente in...
Robert Murphy era nel pieno di una brillante carriera da antropologo quando avvertì i primi sintomi di una malattia che lo avrebbe condotto in un’odissea ben più impegnativa di una qualsiasi spedizione in Amazzonia: un tumore al midollo spinale, progredito lentamente e irreversibilmente in tetraplegia.
In questo libro avvincente, commovente e vero, Murphy usa la sua esperienza personale per esplorare le paure, i miti, le miscredenze della società riguardo i disabili. Il risultato è un racconto su come la disabilità — ogni tipo di disabilità — compromette l’identità delle persone, il loro ruolo sociale, le loro relazioni, facendole allo stesso tempo bruciare di un amore per la vita ancora più feroce.
Questo libro è stato concepito quando ho realizzato che la mia lunga malattia per un tumore spinale è stata una specie di esperienza antropologica sul campo, perché mi sono ritrovato in un mondo sociale non meno strano di quello che avevo incontrato nelle foreste amazzoniche. Essendo dovere di ogni antropologo il raccontare i propri viaggi, agli antipodi della terra o nei più remoti recessi dell’esperienza umana, questo è il mio resoconto.
Robert Murphy era nel pieno di una brillante carriera da antropologo quando avvertì i primi sintomi di una malattia che lo avrebbe condotto in un’odissea ben più impegnativa di una qualsiasi spedizione in Amazzonia: un tumore al midollo spinale, progredito lentamente e irreversibilmente in...
Robert Murphy era nel pieno di una brillante carriera da antropologo quando avvertì i primi sintomi di una malattia che lo avrebbe condotto in un’odissea ben più impegnativa di una qualsiasi spedizione in Amazzonia: un tumore al midollo spinale, progredito lentamente e irreversibilmente in tetraplegia.
In questo libro avvincente, commovente e vero, Murphy usa la sua esperienza personale per esplorare le paure, i miti, le miscredenze della società riguardo i disabili. Il risultato è un racconto su come la disabilità — ogni tipo di disabilità — compromette l’identità delle persone, il loro ruolo sociale, le loro relazioni, facendole allo stesso tempo bruciare di un amore per la vita ancora più feroce.
Questo libro è stato concepito quando ho realizzato che la mia lunga malattia per un tumore spinale è stata una specie di esperienza antropologica sul campo, perché mi sono ritrovato in un mondo sociale non meno strano di quello che avevo incontrato nelle foreste amazzoniche. Essendo dovere di ogni antropologo il raccontare i propri viaggi, agli antipodi della terra o nei più remoti recessi dell’esperienza umana, questo è il mio resoconto.
Robert Murphy era nel pieno di una brillante carriera da antropologo quando avvertì i primi sintomi di una malattia che lo avrebbe condotto in un’odissea ben più impegnativa di una qualsiasi spedizione in Amazzonia: un tumore al midollo spinale, progredito lentamente e irreversibilmente in...
Robert Murphy era nel pieno di una brillante carriera da antropologo quando avvertì i primi sintomi di una malattia che lo avrebbe condotto in un’odissea ben più impegnativa di una qualsiasi spedizione in Amazzonia: un tumore al midollo spinale, progredito lentamente e irreversibilmente in tetraplegia.
In questo libro avvincente, commovente e vero, Murphy usa la sua esperienza personale per esplorare le paure, i miti, le miscredenze della società riguardo i disabili. Il risultato è un racconto su come la disabilità — ogni tipo di disabilità — compromette l’identità delle persone, il loro ruolo sociale, le loro relazioni, facendole allo stesso tempo bruciare di un amore per la vita ancora più feroce.
Questo libro è stato concepito quando ho realizzato che la mia lunga malattia per un tumore spinale è stata una specie di esperienza antropologica sul campo, perché mi sono ritrovato in un mondo sociale non meno strano di quello che avevo incontrato nelle foreste amazzoniche. Essendo dovere di ogni antropologo il raccontare i propri viaggi, agli antipodi della terra o nei più remoti recessi dell’esperienza umana, questo è il mio resoconto.
Robert Murphy era nel pieno di una brillante carriera da antropologo quando avvertì i primi sintomi di una malattia che lo avrebbe condotto in un’odissea ben più impegnativa di una qualsiasi spedizione in Amazzonia: un tumore al midollo spinale, progredito lentamente e irreversibilmente in...
Robert Murphy era nel pieno di una brillante carriera da antropologo quando avvertì i primi sintomi di una malattia che lo avrebbe condotto in un’odissea ben più impegnativa di una qualsiasi spedizione in Amazzonia: un tumore al midollo spinale, progredito lentamente e irreversibilmente in tetraplegia.
In questo libro avvincente, commovente e vero, Murphy usa la sua esperienza personale per esplorare le paure, i miti, le miscredenze della società riguardo i disabili. Il risultato è un racconto su come la disabilità — ogni tipo di disabilità — compromette l’identità delle persone, il loro ruolo sociale, le loro relazioni, facendole allo stesso tempo bruciare di un amore per la vita ancora più feroce.
Questo libro è stato concepito quando ho realizzato che la mia lunga malattia per un tumore spinale è stata una specie di esperienza antropologica sul campo, perché mi sono ritrovato in un mondo sociale non meno strano di quello che avevo incontrato nelle foreste amazzoniche. Essendo dovere di ogni antropologo il raccontare i propri viaggi, agli antipodi della terra o nei più remoti recessi dell’esperienza umana, questo è il mio resoconto.
Presentazione della collana (Roberto Medeghini)
Presentazione dell'edizione italiana (Roberto Medeghini e Enrico Valtellina)
Prefazione
Introduzione
Prologo: suoni notturni
PRIMA PARTE. All’inizio
Segni e sintomi
La strada verso l’entropia
Il ritorno
SECONDA PARTE. Corpo, sé e società
Il sé danneggiato
Incontri
La lotta per l’autonomia
TERZA PARTE. Sul vivere
Il silenzio crescente
Amore e dipendenza
Non c’è cura per la vita
Presentazione della collana (Roberto Medeghini)
Presentazione dell'edizione italiana (Roberto Medeghini e Enrico Valtellina)
Prefazione
Introduzione
Prologo: suoni notturni
PRIMA PARTE. All’inizio
Segni e sintomi
La strada verso l’entropia
Il ritorno
SECONDA PARTE. Corpo, sé e società
Il sé danneggiato
Incontri
La lotta per l’autonomia
TERZA PARTE. Sul vivere
Il silenzio crescente
Amore e dipendenza
Non c’è cura per la vita