Se potessi progettare da zero il tuo libro di testo ideale… cosa non potrebbe mancare?

Con la campagna #IlLibroDiTestoCheVorrei, Erickson Scuola ha ascoltato e raccolto le voci di chi la scuola la vive ogni giorno: docenti, educatori, educatrici e dirigenti.

Dalle oltre 1.000 persone che hanno partecipato è emerso un quadro chiaro e appassionato: la scuola italiana sogna libri di testo più inclusivi, operativi e vicini alla realtà della classe. 

Cosa funziona nei libri di testo attuali

Molti insegnanti riconoscono nei libri di testo attuali alcuni elementi di valore:

la chiarezza e la linearità nella struttura dei contenuti; 

la semplicità del linguaggio e la progressività degli apprendimenti;

la presenza di immagini e grafica funzionali, non dispersive e utili alla comprensione; 

una buona varietà di esercizi e attività calibrate sulle età degli alunni e delle alunne. 

 Tuttavia, anche nei casi positivi, emerge il bisogno di strumenti più flessibili, capaci di adattarsi ai diversi ritmi e contesti della classe.

Cosa manca

Molti docenti segnalano alcune carenze ricorrenti nei testi attuali: 

poca operatività e attività laboratoriali;

scarso spazio alla personalizzazione e all’inclusione; 

strumenti digitali poco efficaci o difficili da utilizzare; 

approcci troppo teorici e poco legati alla realtà quotidiana; 

limitata attenzione alla riflessione metacognitiva e al pensiero critico. 

Cosa si sogna per il futuro

Il libro di testo ideale, per chi insegna, è un ambiente di apprendimento aperto e dinamico, capace di:

coinvolgere tutti gli alunni e le alunne, valorizzando le differenze; 

integrare attività concrete, esperienziali e cooperative;

favorire collegamenti interdisciplinari e percorsi tematici; 

stimolare il piacere di imparare e la curiosità; 

proporre strumenti digitali realmente utili e accessibili; 

essere bello da vedere e da usare, con immagini significative e una grafica curata.

Una scuola che cambia, un libro che cresce insieme

Dalle parole di chi insegna emerge un messaggio condiviso: il libro di testo del futuro dovrà essere un compagno di viaggio nella crescita, non solo uno strumento di studio.

Un libro capace di coniugare rigore e creatività, conoscenza e emozione, per accompagnare bambini, bambine e insegnanti verso una scuola sempre più inclusiva, attiva e significativa. 

La voce dei docenti sui social

Parallelamente al sondaggio principale, abbiamo lanciato su Instagram e Facebook una serie di domande dedicate al ruolo del libro di testo oggi.

Le migliaia di risposte raccolte confermano la stessa direzione emersa dal questionario: i docenti chiedono libri più flessibili, inclusivi e attivi. 

Di seguito, i principali ambiti esplorati e le tendenze emerse. 

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Il ruolo del libro di testo

Molti insegnanti lo considerano un compagno di viaggio, non più un punto di arrivo.

È uno strumento da usare in modo flessibile, come base per costruire percorsi personalizzati.

Nella scelta del testo contano soprattutto chiarezzainclusività e strumenti per la valutazione, mentre il grado di coinvolgimento nella decisione finale varia: non tutti i docenti si sentono pienamente partecipi delle adozioni. 

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Personalizzazione e inclusione

C’è un forte orientamento verso un libro unico e inclusivo, capace di accogliere i diversi livelli della classe.

Layout e leggibilità (font, colori, spazi) sono considerati elementi fondamentali, così come la presenza di mappe, sintesi e schede da completare.

Molti docenti dichiarano di autoprodurre materiali per adattare i contenuti, segno del desiderio di maggiore flessibilità e personalizzazione.

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Didattica attiva e metodologie

Tra gli aspetti più desiderati spiccano laboratori, compiti di realtà e attività pratiche.

Il libro, oggi, aiuta solo in parte a “fare scuola attiva”: molti insegnanti chiedono testi che integrino naturalmente questo approccio.

La sezione “laboratorio” è vista come una risorsa utile soprattutto in Italiano, Matematica e Scienze.

Le strategie come la didattica a stazioni sono già diffuse, ma ancora poco sostenute dai materiali adozionali. 

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Metacognizione e valutazione

I docenti riconoscono l’importanza di spazi di autovalutazione e riflessione sul proprio modo di imparare, ancora poco presenti nei testi attuali.

L’errore viene percepito non come limite, ma come occasione di crescita e consapevolezza, e si chiede che il libro aiuti a sviluppare questa visione nei bambini. 

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Digitale e strumenti

Le risorse digitali sono usate con frequenza variabile: spesso solo alla LIM o in modo sporadico.

Quelle più apprezzate sono esercizi interattivivideo didattici e audio-letture, ma molti segnalano che il digitale è ancora una possibilità da migliorare, più che un aiuto reale.

C’è quindi il desiderio di un’integrazione tecnologica semplice, intuitiva e utile, mai fine a sé stessa. 

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Valori e approccio educativo

Per la maggior parte dei docenti, il libro di testo deve anche educare alle emozioni, alle relazioni e alla cittadinanza attiva.

Non solo contenuti disciplinari, dunque, ma anche strumenti per crescere come persone e come comunità scolastica.

Le attività su affettività, empatia e convivenza vengono viste come parte integrante del percorso formativo. 

Dai social alla scuola reale, le voci raccolte parlano di un’unica direzione condivisa:
un libro di testo che accompagni, ispiri e includa per una didattica sempre più viva e partecipata.

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