Tutto per la scuola
Concorso Docenti PNRR2
Formazione: i più richiesti
Il 7 febbraio si celebra la Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, istituita su iniziativa del Miur nel 2017.
Il bullismo è una forma di comportamento aggressivo, ripetuto nel tempo e caratterizzato da uno squilibrio di potere tra una persona e una o più persone. L’asimmetria di potere può essere dovuta a fattori differenti fra loro: la forza fisica, l’età, la popolarità, il numero di persone che compie gli atti di violenza. Il bullismo può inoltre essere diretto o indiretto. Il bullismo diretto si esprime attraverso violenze fisiche (spinte, pugni, schiaffi, ecc.) o verbali (insulti, ricatti, intimidazioni, ecc.); nel bullismo indiretto la finalità del bullo consiste nell’isolare la vittima dal gruppo, diffamandola o calunniandola.
Si parla invece di cyberbullismo quando gli atti di intimidazione o di violenza vengono effettuati attraverso mezzi elettronici come i social network, l’e-mail, le chat, i blog, i telefoni cellulari, i siti web o qualsiasi altra forma di comunicazione riconducibile a Internet.
CORSO SEMPRE APERTO
Bullismo e cyberbullismo sono fenomeni diffusi tra adolescenti, causati spesso da un aumento dei livelli di depressione, ansia e difficoltà scolastiche, accanto ad una bassa autostima e un forte senso di solitudine.
Il corso si rivolge a coloro che – a vario titolo – sono interessati/e al tema del bullismo e del cyberbullismo e desiderano conoscere e sperimentare strategie preventive a tali fenomeni.
«È malvagio. Quando viene un padre nella scuola a fare una partaccia al figliolo, egli ne goe; quando uno piange, egli ride…
Provoca tutti i più deboli di lui, quando fa a pugni, s’inferocisce e tira a far male.
Ci ha qualcosa che mette ribrezzo su quella fronte bassa, in quegli occhi torbidi che tiene quasi nascosti sotto la visiera del suo berrettino di tela cerata.
Non teme nulla, ride in faccia al maestro, ride quando può, nega con una faccia invetriata, è sempre in lite con qualcheduno, si porta a scuola degli spilloni per punzecchiare i vicini, si strappa i bottoni dalla giacchetta, e ne strappa agli altri, e li gioca, e ha cartella, quaderni, libri, tutto sgualcito, stracciato, sporco, la riga dentellata, la penna mangiata, le unghie rose, i vestiti pieni di frittelle e di strappi che si fa nelle risse.»
Edmondo De Amicis, Cuore (1886)