Tutto per la scuola
Gli indispensabili
Formazione: i più richiesti
Ogni anno, il 21 settembre, il mondo celebra la Giornata Internazionale della Pace. È una ricorrenza istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1981 (Risoluzione 36/67), che invita tutti i Paesi, le comunità, le scuole e i cittadini a promuovere la nonviolenza, sospendere le ostilità e riflettere su come costruire un futuro più giusto e sostenibile.
Oggi più che mai, in un mondo segnato da conflitti, disuguaglianze, crisi climatiche e divisioni culturali, la pace non è solo un ideale ma una responsabilità concreta. Nelle scuole, questo significa non limitarsi a insegnare cosa sia la pace, ma farne esperienza: attraverso dialogo, azioni quotidiane, ascolto e solidarietà.
Questo spazio nasce con l’obiettivo di accompagnare insegnanti, studenti, studentesse e comunità scolastica in un percorso che unisca riflessione e pratica: materiali di approfondimento, proposte didattiche, storie di pace e attività concrete per vivere la Giornata non come un evento isolato, ma come impulso per un impegno che duri tutto l’anno.
Il filosofo dell’educazione Aluisi Tosolini, coordinatore della Rete Nazionale Scuole di Pace, ci accompagna in una riflessione profonda: perché educare alla pace non significa solo trasmettere valori, ma trasformare la scuola in un luogo concreto di giustizia, diritti e speranza.
Un invito a pensare la pace non come assenza di guerra, ma come pratica quotidiana che attraversa le relazioni, le scelte istituzionali e i gesti di ciascuno di noi.
Parlare di pace a scuola significa creare spazi di dialogo, confronto e azione concreta. Per accompagnare insegnanti e studenti in questo cammino, proponiamo alcune attività pratiche che intrecciano riflessione filosofica, narrazione e impegno quotidiano.
Quattro proposte di Luca Mori
Un percorso che prende spunto dai grandi classici della filosofia per interrogarsi sul significato della guerra e della pace, stimolando negli studenti pensiero critico e capacità di confronto.
Un’attività di Eraldo Affinati e Anna Luce Lenzi
Un laboratorio che invita a mettersi nei panni dell’altro, a guardare il mondo con occhi diversi e a trasformare l’aula in un luogo di ascolto, inclusione e solidarietà.
Accanto a riflessioni e proposte educative, lasciamo spazio anche alla voce della poesia.
Le parole di Rahma Nur ci accompagnano in un viaggio intenso e diretto, capace di dare forma ai nostri smarrimenti e alle nostre speranze, ricordandoci che la pace non è mai scontata, ma è un cammino che chiede coraggio e responsabilità.


La pace non conosce il mondo
Il mondo non conosce pace
È tutto un immenso girotondo
Che gira gira
fa girar la testa
E mai poi mai si arresta
La pace gira in tondo
Il mondo gira intorno
E noi in mezzo capricciosi
Non tendiamo la mano
Non teniamo testa
Al bullo e al capitano
Di ogni battaglia sovrano
Chiudiamo occhi e orecchie
Ai grandi e ai piccini
Perché il coraggio ormai
È cosa dimenticata
O forse via gettata
Tra macerie e anime tristi.
Rahma Nur
Accanto alle attività pratiche, la Giornata Internazionale della Pace è anche occasione per fermarsi a riflettere. Contributi di docenti ed esperte ci aiutano a guardare la pace da prospettive diverse: la scuola primaria come laboratorio di dialogo, la responsabilità delle nostre scelte quotidiane , il compito inesauribile dell’educazione alla pace e gli effetti della guerra su bambini e adolescenti.
Come parlare di guerra a bambini e ragazzi? Tacere o affrontare il tema? L’articolo pubblicato da Luca Giovanni Ganzerla su RicercAzione propone un percorso prezioso: utilizzare la letteratura di qualità per l’infanzia e l’adolescenza come strumento per riflettere in modo autentico, senza banalizzazioni né censure.
Attraverso storie, albi e romanzi capaci di generare empatia e domande, educatori e insegnanti possono aiutare i più giovani a comprendere la complessità della guerra, contrastare l’assuefazione mediatica e coltivare speranza.