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Partendo da una riflessione approfondita sulla struttura e sul funzionamento delle cooperative sociali, il volume esamina le condizioni organizzative che più di altre possono soddisfare i requisiti di efficacia e di efficienza nel conseguimento delle finalità proprie della cooperazione sociale.
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Presentazione di collana
Prefazione (Everardo Minardi)
Introduzione
Capitolo 1
SOCIALIZZAZIONE E AUTOGESTIONE
Capitolo 2
AUTOGESTIONE E COOPERAZIONE SOCIALE
2.1 La dimensione autogestionaria del privato sociale associativo e cooperativo
2.2 Il fenomeno cooperazione sociale
Capitolo 3
COOPERAZIONE SOCIALE, MARGINALITÀ ED EMARGINAZIONE: I BISOGNI SOCIALI DI RIFERIMENTO
3.1 Crisi del welfare state e cooperazione sociale
3.2 Ambivalenza cooperativa e bisogni legati alla marginalità e all’emarginazione sociale
Capitolo 4
VALORI, FINALITÀ E OBIETTIVI DELLA COOPERAZIONE SOCIALE: LE PREMESSE DI EFFICACIA
4.1 Valori di qualità della vita e qualità del lavoro
4.2 Finalità esterne, obiettivi interni e premesse di efficacia nel rapporto tra mezzi e fini
Capitolo 5
L’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO COOPERATIVO COME CONDIZIONE DI EFFICACIA ED EFFICIENZA NELLA RISPOSTA AI BISOGNI
5.1 La definizione strategica della struttura organizzativa
5.2 Struttura organizzativa e task di qualità dei servizi
5.3 Analisi delle condizioni organizzative di efficacia/efficienza
5.4 Una proposta organizzativa per le cooperative sociali di dimensioni contenute
Capitolo 6
STRUMENTI DI AUTOGESTIONE
6.1 La regolazione del rapporto tra impresa sociale e ambiente
6.2 La regolazione della collocazione e della mobilità professionale dei cooperatori
6.3 La regolazione dello sviluppo dimensionale e le relazioni interorganizzative
Capitolo 7
COLLABORAZIONE INTERCOOPERATIVA E RETI SOLIDALI
7.1 Collaborazione interimpresa tra mercato e organizzazione: l’impresa rete
7.2 La collaborazione intercooperativa: vantaggi comparati e orientamenti nell’ambito della cooperazione sociale
7.3 Reti solidali per l’inclusione lavorativa e sociale delle persone svantaggiate
Capitolo 8
COOPERAZIONE SOCIALE, REDDITO DI BASE E PERSONE A OCCUPABILITÀ COMPLESSA
8.1 Si riattualizza il ruolo della cooperazione sociale
8.2 Serve un reddito di base per le persone a occupabilità complessa
8.3 Valorizzare l’operosità in senso inclusivo: oltre la contrapposizione tra lavoro e non lavoro
Capitolo 9
MANTENERE L’ANIMA AUTOGESTIONARIA PER UN WELFARE DI PROSSIMITÀ: VERSO IL RICONOSCIMENTO DEL MARCHIO COP
9.1 L’anima autogestionaria come dimensione comunitaria interna alla cooperazione sociale
9.2 Caratteristiche, criticità e condizioni di mantenimento della dimensione comunitaria
9.3 Per un welfare di prossimità , comunitario, che non lasci indietro nessuno
9.4 Verso il riconoscimento del marchio COP (Centro di Operosità Produttiva)
Conclusioni
Bibliografia
Appendice 1
ORIENTAMENTI DI VALORE NEI RAPPORTI INTERCOOPERATIVI
Per la cooperazione sociale di comunitÃ
Appendice 2
COOPERAZIONE SOCIALE DI COMUNITÀ: UNA PROPOSTA DI RETE PER LA ZONA ORIENTALE DEL PARCO DEI GESSI BOLOGNESI E DEI CALANCHI DELL’ABBADESSA
Premessa
Il contesto
Le risorse ambientali, turistiche, enogastronomiche e occupazionali attive e dormienti
Le collaborazioni esistenti e la rete sviluppabile
Operativamente cosa si può fare «assieme»
Opportunità relazionali, educative, inclusive per le persone con disabilità , fragili o vulnerabili
Quale forma associativa, contratto di rete, cooperativa di comunità per andare avanti?
Accordo di Rete territoriale per il turismo di prossimità e l’inclusione sociale
Bibliografia
Nella fase di crisi che stiamo attraversando, in che modo può il mondo della cooperazione, da sempre portavoce di un modello culturale e produttivo altro da quello che ricerca lo sviluppo illimitato, rinnovare il proprio ruolo storico di rappresentanza e tutela delle soggettività più esposte e di agente di coesione sociale?
L’autore sostiene che le cooperative sociali potranno coniugare efficacia nel perseguire le finalità della cooperazione, efficienza imprenditoriale e partecipazione associativa soltanto se manterranno viva la loro anima autogestionaria. Non è certo una concezione aziendale gerarchico-funzionale che può corrispondere alla mission della cooperazione sociale, la quale è garantire mutualità solidale e qualità della vita comunitaria: bisogni profondamente umani, che sarà possibile soddisfare nella misura in cui si adotterà una logica umana di gestione dei servizi, della produzione e del lavoro, promuovendo sviluppo ecocompatibile e opportunità di impiego per tutti.
Per isomorfismo virtuoso, la solidarietà interna alle cooperative può riflettersi sul comportamento dei cooperatori, sulle relazioni di aiuto con chi è in difficoltà e sulle reti di collaborazione con i principali attori del territorio. È soprattutto nella prospettiva della costruzione di un welfare di prossimità , infatti, che le cooperative sociali di comunità si pongono come realtà dotate di capacità generative inedite, a cui guardare con rinnovato interesse.
Collana Glicini e mangrovie
«Glicini e mangrovie» è la nuova collana editoriale che dà voce alle realtà più attive e innovative del Terzo settore. Nata da un’idea di Andrea Canevaro, raccoglie buone prassi, narrazione di esperienze positive, sperimentazioni controllate, conoscenze acquisite e replicabili realizzate da associazioni, cooperative, servizi pubblici e gruppi spontanei che hanno piacere e necessità di far conoscere le loro realtà , i progetti in atto e le loro finalità .