Tutto per la scuola
Scuola: tra i più visitati
Formazione: i più richiesti
Collana: Varia
Un agile e sempre attuale volume dove la lucidità di Zygmunt Bauman ci conquista mentre riflette sulla situazione delle ragazze e dei ragazzi di oggi e sul ruolo dell’educazione e degli educatori, in uno scenario dove le certezze dei nostri predecessori non possono più essere date per scontate.
A casa tua in 24/48 ore
Spedizione gratuita per ordini superiori a 50€
Tra mixofilia e mixofobia
José Saramago e modi odiosi di essere felici
Gregory Bateson e il suo terzo livello dell’educazione
Dalla chiusura mentale alla «rivoluzione permanente»
Querce centenarie e ghiande ridicolmente minuscole
Alla ricerca di una genuina «rivoluzione culturale»
La depravazione è la migliore strategia della deprivazione
Pochi minuti per distruggere, molti anni per costruire
I giovani come bidone dei rifiuti per l’industria dei consumi
Lo sforzo della comprensione reciproca come fonte di creatività
I disoccupati possono sempre giocare al lotto, non è vero?
Disabilità, anormalità, minoranza come problema politico
L’indignazione e i raggruppamenti politici a forma di sciame
I consumatori difettosi e gli infiniti terreni minati
Richard Sennett e la differenza
Dal discorso del capitalista di Lacan al discorso del consumista di Bauman
Žižek e Morin sul monoteismo
La petite madeleine di Proust e il consumismo
Combustibili, scintille e incendi
Educazione e glocalizzazione
Gli educatori devono affrontare la sfida cruciale di ridefinire il loro ruolo nella società attuale, nella quale i giovani vivono una profonda incertezza rispetto al loro futuro, i progetti a lungo termine sono
diventati più difficili, le norme tradizionali sono meno autorevoli e flussi sempre più cospicui di persone hanno creato comunità variegate in cui culture differenti si ritrovano a vivere fianco a fianco, senza
più essere unite dalla convinzione che l’altro verrà prima o poi assimilato alla «nostra» cultura.
Ma per quanto limitati possano apparire i poteri trasformativi del sistema educativo esistente, a sua volta irretito nei meccanismi consumistici, sopravvivono in esso sufficienti poteri trasformativi per annoverarlo tra i fattori più promettenti di un’autentica «rivoluzione culturale».
Posti di fronte alle sconcertanti caratteristiche del nostro mondo liquido moderno, molti giovani tendono a ritirarsi, in alcuni casi nella rete, in giochi e relazioni virtuali, in altri casi nell’anoressia, nella depressione, nell’abuso di alcol o droghe, nella speranza di proteggersi così da un universo oscuro e vorticoso.
Altri, invece, si lanciano in forme di comportamento più violento come le guerre tra bande o i saccheggi perpetrati da chi si sente escluso dai templi del consumo ma è avido di partecipare al rito «liturgico». Tutto questo avviene mentre i nostri politici restano a guardare, distratti e indifferenti.
In questo breve libro Zygmunt Bauman, il più grande teorico sociale della nostra contemporaneità, qui in conversazione con Riccardo Mazzeo, un intellettuale suo amico, riflette sulla situazione delle ragazze e dei ragazzi di oggi e sul ruolo dell’educazione e degli educatori in uno scenario dove le certezze dei nostri predecessori non possono più essere date per scontate.