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Gli indispensabili
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5° CONVEGNO INTERNAZIONALE
ESPERIENZE E STRUMENTI PER IL COMMUNITY SOCIAL WORK
E LA RIGENERAZIONE DEI TERRITORI
Trento, 24 e 25 ottobre 2025


La plenaria è sold out ma potrai accedere a tutte le attività del Convegno, eccetto ai laboratori.
Si parla sempre più spesso di lavoro di comunità. Ma cosa significa davvero?
Un lavoro essenziale per contrastare solitudini, disuguaglianze ed emarginazione!


Si parla sempre più spesso di lavoro di comunità. Ma cosa significa davvero?
Un lavoro essenziale per contrastare solitudini, disuguaglianze ed emarginazione!


Il Sociale nel Lavoro di Comunità
Valentina Calcaterra(Università Cattolica di Milano)
Il potenziale dei contesti. Necessità e utilità del lavoro con la comunità
Carlo Andorlini (Università di Firenze)
La spina nella carne delle comunità: trasformare l’inaudalgia in partnership territoriali autentiche
Giovanni Scarafile (Università di Pisa)
Studenti di social work al fianco delle comunità locali: imparare assieme come innovare il Welfare
Francesca Corradini e Camilla Landi (Università Cattolica di Milano)
Uscire insieme dalla spirale di odio e violenza: l’esperienza del Parents Circle israelopalestinese
Claudia Mazzucato (Università Cattolica di Milano) dialoga con Laila AISheikh e Yonatan Zeigen, testimoni del conflitto
Introduce e presiede la sessione Graziano Maino (Società cooperativa Pares)
Il lavoro sociale di comunità si fonda sull’idea che i problemi collettivi possano essere affrontati in modo più efficace quando le persone direttamente coinvolte diventano protagoniste del cambiamento desiderato. I community social worker hanno il compito di creare le condizioni per questo protagonismo, facilitando l’incontro tra cittadini, professionisti e realtà territoriali, e accompagnando percorsi di progettazione condivisa. Il laboratorio propone la metodica dei Dialoghi Comunitari di Rete, un approccio innovativo per coinvolgere la comunità nel pensare e nel mettere in atto strategie e azioni per prendersi cura di sé stessa. Si tratta di una pratica relazionale e partecipativa che consente di realizzare incontri dialogici creativi orientati alla progettazione di interventi a valenza collettiva. Come si articola una sessione dialogica? Qual è il ruolo dei facilitatori? Quali regole favoriscono un confronto generativo? Attraverso esempi concreti, esercitazioni in piccoli gruppi e momenti di confronto, i partecipanti potranno sperimentare in prima persona una modalità concreta per guidare relazionalmente processi di co-costruzione di progetti di comunità. Un’occasione per chi lavora con e per le comunità di arricchire la propria cassetta degli attrezzi con una metodica che mette al centro le relazioni, il dialogo e il “fare assieme”.
DOCENTE: Camilla Landi (Università Cattolica di Milano)
Costruire partecipazione autentica richiede metodo, creatività e ascolto attivo. Per avviare processi realmente inclusivi è fondamentale valorizzare le energie diffuse nei territori, promuovendo lo scambio e la co-progettazione tra attori diversi.
Il workshop ha l’obiettivo di costruire collettivamente un indice ragionato di idee, attività e strumenti per favorire l’avvio, nelle comunità locali, di percorsi di partecipazione aperti, coinvolgenti, efficaci. L'incontro si basa su un’attività di write-storming strutturato, guidata dal format OPERA e articolata in cinque fasi: riflessione personale, confronto in piccoli gruppi, condivisione in plenaria, voto vincolato e costruzione di un quadro di sintesi. avranno l’opportunità di confrontarsi, tessere relazioni, apprendere reciprocamente, co-elaborare e sperimentare un format replicabile in molteplici contesti collaborativi. Il laboratorio si rivolge a professionisti, funzionari e operatori, attivisti e volontari impegnati nell’ideazione e nella facilitazione di procedimenti di amministrazione condivisa, patti di collaborazione, istituti di co-programmazione e di co-progettazione, percorsi di sviluppo di beni comuni materiali e immateriali, progetti di gestione di spazi di comunità, esperienze di co-elaborazione di documenti di indirizzo e linee guida.
DOCENTE: Marco Cau (Agente di sviluppo locale, Pares) e Petronela Antip (Esperta di comunicazione e di progettazione sociale e culturale, Pares)
Il laboratorio si propone come un'opportunità di confronto e riflessione tra i membri delle comunità locali e gli operatori dei servizi di welfare, con l’obiettivo di esplorare le modalità di cooperazione nella progettazione e realizzazione di interventi di comunità.
Alcuni operatori dei servizi pubblici di welfare, che hanno lavorato per la realizzazione di progetti di sviluppo di comunità insieme a cittadini membri di comunità e studentesse del corso di laurea in servizio sociale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dialogheranno apertamente intorno ai punti di forza delle loro collaborazione e alle sfide che hanno dovuto affrontare e cercheranno di rispondere alla domanda cruciale su come sia possibile lavorare insieme come un “gruppo guida” nei progetti di community work nel rispetto delle specifiche competenze e valorizzando il contributo di ciascuno. Allargando poi il dialogo al pubblico partecipante sarà occasione di riflessione congiunta, condivisone di esperienze e individuazione di strategie efficaci per promuovere e realizzare progetti condivisi e partecipati nei territori.
DOCENTE: Francesca Cirillo (Università Cattolica di Milano)
Introduce e presiede la sessione Michelangelo Marchesi (Responsabile Area Progettazione e Sviluppo Sociale, coop. soc. Progetto 92, Trento)
DOCENTE: Andrea Gollini (Direttore Caritas Reggiana, Università Cattolica di Milano)
In un contesto sociale segnato da crescenti disuguaglianze, il lavoro sociale è chiamato a confrontarsi con sfide sempre più complesse, che richiedono approcci capaci di leggere la povertà come fenomeno strutturale e non come esito di responsabilità individuali. In questo scenario, diventa fondamentale ripensare le pratiche professionali in un’ottica critica e trasformativa. Il workshop propone un'introduzione al Poverty-Aware Social Work Paradigm (PA-P), un modello critico di lavoro sociale ideato da Michal Krumer-Nevo. A partire dai quattro pilastri del paradigma – trasformazione, riconoscimento, diritti, solidarietà – esploreremo come il PA-P offra una chiave di lettura profonda della povertà, capace di superare visioni individualizzanti e colpevolizzanti. A partire da esperienze e pratiche di animazione di comunità, ci interrogheremo su come questo sguardo possa ispirare interventi radicati nei territori, valorizzando relazioni, risorse informali e micro-azioni trasformative. Il laboratorio alternerà stimoli teorici e attività partecipate, ed è rivolto a operatori sociali, educatori e attivatori comunitari interessati a coniugare giustizia sociale e advocacy con le pratiche di lavoro sociale quotidiane.
Il teatro forum è una forma di teatro partecipativo in cui il pubblico assume un ruolo attivo all’interno della rappresentazione. Dopo aver assistito a scene che mettono in luce situazioni di ingiustizia o oppressione, gli spettatori sono invitati a intervenire, salendo direttamente sul palco per proporre soluzioni alternative, sperimentando azioni concrete per trasformare la realtà rappresentata. Questa metodologia offre uno spazio collettivo di riflessione e azione, ideale per affrontare alcune tra le sfide più rilevanti nel lavoro con le comunità: contrastare il dominio e la prevaricazione nei processi decisionali di gruppo, creare contesti sociali liberi da molestie e violenze, rispondere in modo condiviso ad episodi di aggressione e molestia, riconoscere e prevenire dinamiche relazionali che possono portare a comportamenti a rischio, abbandono scolastico ecc. "Il Limite Ignoto" è uno spettacolo di teatro forum che esplora il tema del consenso e dei confini nelle relazioni, mettendo in luce le dinamiche con cui questi confini rischiano di essere travalicati. Le scene rappresentano situazioni in cui questi confini vengono messi alla prova e talvolta superati. In un’atmosfera protetta e divertente, i partecipanti sperimenteranno azioni concrete, si alleneranno a trasformare situazioni oppressive e a costruire insieme un senso di comunità e responsabilità collettiva.
DOCENTI: Claudia Signoretti e Olivier Malcor (PartecipArte)
Introduce e presiede la sessione Ennio Ripamonti (Metodi)
Negli ultimi anni il rapporto tra pubblica amministrazione e terzo settore è stato attraversato da profondi cambiamenti, segnati da un crescente interesse verso logiche di collaborazione, innovazione e coprogettazione. Tuttavia, nella pratica quotidiana, permangono ambiguità e automatismi: è davvero sufficiente pubblicare un bando per “sostenere” un progetto? Cosa significa oggi sostenere progetti per un operatore o un dirigente pubblico? Basta fare un bando per avere chiari limiti e prospettive?
Il workshop, attraverso esempi concreti, intende aprire una riflessione in cui si analizzerà in che misura un bando di gara o di co-progettazione favoriscano l’innovazione, la sperimentazione e, soprattutto, il dialogo comunitario. Un’occasione per osservare da vicino alcuni passi verso l’amministrazione condivisa, visti dalla prospettiva dell’ente procedente.
DOCENTE: Giovanni Maria Gillini (Università Cattolica di Brescia)
La fase di attuazione dei progetti di comunità non è affatto scontata o secondaria, benché generalmente segua a un percorso di conoscenza della comunità e dei suoi membri, caratterizzato da negoziazioni e mediazioni volte a costruire un progetto che risponda ai reali bisogni dei territori. La realizzazione delle azioni progettuali richiede accorgimenti e cure capaci di valorizzare e mantenere viva la disponibilità dei membri della comunità che auspicabilmente hanno contribuito alla definizione del progetto. È inoltre importante prestare attenzione ad altri aspetti, come per esempio il coinvolgimento di ulteriori realtà, per garantire il successo dell’intervento e il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Il workshop si propone di stimolare una riflessione sulle funzioni di facilitazione nell’accompagnare le comunità nella fase di realizzazione dei progetti, senza perdere di vista le risorse e la ricchezza attivate nei passaggi precedenti. Si metteranno in luce gli snodi metodologici essenziali, le criticità possibili e gli accorgimenti utili per affrontarle. Accanto agli approfondimenti metodologici, saranno presentati esempi concreti tratti dall’esperienza sul campo e i partecipanti saranno coinvolti in attività di sottogruppo, per condividere e scambiare idee e riflessioni.
DOCENTI: Paola Limongelli e Martina Sala (Università Cattolica di Milano)
Il laboratorio si propone come un'opportunità di confronto e riflessione tra i membri delle comunità locali e gli operatori dei servizi di welfare, con l’obiettivo di esplorare le modalità di cooperazione nella progettazione e realizzazione di interventi di comunità.
Alcuni operatori dei servizi pubblici di welfare, che hanno lavorato per la realizzazione di progetti di sviluppo di comunità insieme a cittadini membri di comunità e studentesse del corso di laurea in servizio sociale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dialogheranno apertamente intorno ai punti di forza delle loro collaborazione e alle sfide che hanno dovuto affrontare e cercheranno di rispondere alla domanda cruciale su come sia possibile lavorare insieme come un “gruppo guida” nei progetti di community work nel rispetto delle specifiche competenze e valorizzando il contributo di ciascuno. Allargando poi il dialogo al pubblico partecipante sarà occasione di riflessione congiunta, condivisone di esperienze e individuazione di strategie efficaci per promuovere e realizzare progetti condivisi e partecipati nei territori.
DOCENTE: Francesca Cirillo (Università Cattolica di Milano)
Introduce e presiede la sessione Annalisa Pasini(Università di Trento)
I metodi di cammino nel lavoro di comunità offrono un’occasione concreta per attivare forme di ascolto profondo del territorio, favorendo un’esplorazione che non è solo fisica, ma anche simbolica, relazionale ed emotiva. Camminare insieme permette di intrecciare sguardi e vissuti, stimolando una lettura condivisa dei luoghi che abitiamo e promuovendo connessioni tra persone, storie e spazi. La passeggiata sensoriale è un’esperienza immersiva che ci invita a rallentare, ad ascoltare con attenzione e a riscoprire il territorio attraverso i cinque sensi. Non si tratta semplicemente di camminare, ma di lasciarsi guidare dai suoni, dai colori, dagli odori, dalle superfici e dalle atmosfere che un luogo può evocare. Durante il workshop, i partecipanti esploreranno uno spazio urbano con uno sguardo rinnovato, sperimentando un’attività che fonde percezione sensoriale, emozione e riflessione collettiva. Al termine del percorso, i partecipanti condivideranno quanto emerso attraverso un momento di narrazione e restituzione, per far emergere memorie, connessioni e nuove chiavi di lettura del paesaggio.
DOCENTI: Davide Boniforti (Metodi, S.I.P.CO.)
Il teatro forum è una forma di teatro partecipativo in cui il pubblico assume un ruolo attivo all’interno della rappresentazione. Dopo aver assistito a scene che mettono in luce situazioni di ingiustizia o oppressione, gli spettatori sono invitati a intervenire, salendo direttamente sul palco per proporre soluzioni alternative, sperimentando azioni concrete per trasformare la realtà rappresentata. Questa metodologia offre uno spazio collettivo di riflessione e azione, ideale per affrontare alcune tra le sfide più rilevanti nel lavoro con le comunità: contrastare il dominio e la prevaricazione nei processi decisionali di gruppo, creare contesti sociali liberi da molestie e violenze, rispondere in modo condiviso ad episodi di aggressione e molestia, riconoscere e prevenire dinamiche relazionali che possono portare a comportamenti a rischio, abbandono scolastico ecc.
"Il Limite Ignoto" è uno spettacolo di teatro forum che esplora il tema del consenso e dei confini nelle relazioni, mettendo in luce le dinamiche con cui questi confini rischiano di essere travalicati.
Le scene rappresentano situazioni in cui questi confini vengono messi alla prova e talvolta superati.
In un’atmosfera protetta e divertente, i partecipanti sperimenteranno azioni concrete, si alleneranno a trasformare situazioni oppressive e a costruire insieme un senso di comunità e responsabilità collettiva.
DOCENTI: Claudia Signoretti e Olivier Malcor (PartecipArte)
Modera la sessione: Elena Marta (Università Cattolica di Milano)
Saluti istituzionali
Barbara Rosina (Presidente CNOAS)
Restorative Justice in Ecosocial Community Work
La giustizia riparativa nel lavoro comunitario ecosociale
Komalsingh Rambaree (Professore presso il Dipartimento di Lavoro sociale e criminologia dell’Università di Gävle, Svezia)
Ma i giovani hanno voglia di partecipare?
Stefano Laffi (Sociologo, Codici |Ricerca e Intervento, Milano)
Geografie di una città a-venire
Nausicaa Pezzoni (Centro Studi Assenza, Politecnico di Milano)
Conclusioni
Fabio Folgheraiter (Università Cattolica di Milano e co-fondatore Centro Studi Erickson) e Daniela Malvestiti (Responsabile Area Sociale Centro Studi Erickson)
Le esperienze di lavoro di comunità rappresentano un patrimonio prezioso di pratiche, strumenti e relazioni capaci di generare cambiamento nei territori.
In questa sezione raccogliamo e condividiamo progetti, iniziative e buone prassi che mettono al centro la partecipazione, la rete e la collaborazione tra servizi, scuole, enti e cittadinanza.
Attraverso i poster e i contributi presentati durante il Convegno internazionale “Lavorare con le comunità”, potrai esplorare esperienze reali di inclusione sociale, educazione, salute, benessere e innovazione comunitaria.


Partecipando al bando, avrai la possibilità di presentare la tua esperienza come relatrice/relatore.


Per contribuire alla diffusione di buone pratiche che siano spendibili nei diversi territori.


Per legare le pratiche più interessanti alle teorie più innovative, grazie anche a contributi internazionali.
Porta un contributo al Convegno e diventa relatrice/relatore!*
Il Convegno “LAVORARE CON LE COMUNITÀ” è da anni conosciuto e apprezzato per la capacità di dare voce a tante buone pratiche di lavoro sociale.
Questa nuova edizione vuole ancora più valorizzarle, dedicando gran parte del Convegno proprio alle esperienze e alle pratiche più efficaci.
Il Convegno si svolgerà esclusivamente in presenza a Trento il 24 e 25 ottobre 2025 proprio per “fare comunità” e favorire lo svolgimento di attività laboratoriali ed esperienziali!
Un appuntamento ricco di voci, strumenti, strategie ed esperienze, rivolto a professionisti e professioniste che lavorano nel campo del lavoro sociale ed educativo.


Per fare il punto sul senso del lavoro di comunità e le esperienze di comunità insieme a grandi voci dal panorama nazionale e internazionale.


Per conoscere le strategie, gli strumenti e le azioni più efficaci.


Per lasciarsi ispirare da progetti, esperienze e iniziative provenienti da tutta Italia e riguardanti i temi centrali del Convegno.


Professore associato di Filosofia Morale presso l'Università di Pisa e Liu Boming Professor nell'Università di Nanchino NJU. Dirige la collana editoriale Controversies. Ethics and Interdisciplinarity per John Benjamins Publishing Company di Amsterdam e la collana Etiche applicate e antropologie filosofiche per l'editrice Milella. Vicepresidente dell'IASC.


Amministratore delegato di Metodi e tesoriere di S.I.P.CO. Psicologo e mediatore di comunità svolge attività di consulenza, facilitazione e progettazione nell’ambito del lavoro sociale e dello sviluppo di comunità. Socio dell’Istituto Italiano di Valutazione, è docente nel corso di “Psicologia degli Interventi nella comunità” presso l’Università Cattolica di Brescia, e di “Strumenti e tecniche per la partecipazione e lo sviluppo di comunità” e “Focus Group” presso l’Università di Padova.


Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali, Assistente Sociale specialista - Dirigente nel Sistema sanitario nazionale, già professore a contratto dell’Università di Torino, di Milano Bicocca e del Piemonte orientale, Dottore di Ricerca in Sociologia-curriculum di Servizio Sociale. Ha all’attivo pubblicazioni su temi di servizio sociale, principalmente su salute mentale, violenza contro gli Assistenti Sociali, pratiche oppressive e sulle strategie di fronteggiamento, livelli essenziali delle prestazioni sociali.


Facilitatrice e attrice di Teatro dell’Oppresso (TDO), da 15 anni usa e sperimenta il metodo in progetti per i diritti delle donne, in Italia e nel mondo. Collabora con Parteciparte dal 2009, lavorando in scuole, università, ONG, istituzioni e agenzie ONU, per promuovere relazioni e contesti di lavoro liberi dalla violenza, attraverso il lavoro creativo e collettivo.


Filosofo franco-olandese che lavora con il Teatro Dell’Oppressa/o da più di 20 anni. Sviluppa giochi e scene che permettono di lavorare sulle asimmetrie di potere in modo creativo e collettivo. Ha studiato il metodo in America Latina e Stati Uniti e scritto una tesi su “Il teatro invisibile delle relazioni umane” alla Sorbonne (2002). Ha lavorato in molti quartieri di Marsiglia con il TDO sulla violenza maschile (2003-2005). In Africa dell'esti ha collaborato con varie realtà artistiche e politiche e nel 2008 ha fondato Parteciparte, a Roma, continuando a lavorare in Africa, Asia, America Latina e nel mondo Arabo.


Esperta di comunicazione, cura la strategia comunicativa di progetti di welfare e di sviluppo locale e si occupa di progettazione in ambito sociale e culturale. È collaboratrice di Pares.


Agente di sviluppo locale. Si occupa di progettazione partecipata e di project management. Accompagna comunità di pratica e gruppi di lavoro. È socio di Pares.


Docente “Disegno e gestione degli interventi sociali” all’Università di Firenze, sviluppa processi di innovazione socio-culturali nei territori attraverso l’utilizzo di approcci, strumenti e metodi riconducibili all’ambito del lavoro di comunità.


Urbanista della Città metropolitana di Milano, docente di urbanistica al Politecnico e all’Università degli Studi di Milano. Con la ricerca “I migranti mappano l’Europa” indaga la città attraverso la rappresentazione dello spazio urbano da parte dei nuovi abitanti.
Ha pubblicato studi su welfare, periferie, geografie emergenti dell’abitare contemporaneo.


Socio fondatore di Codici, svolge attività di ricerca, consulenza e formazione nel campo del welfare. Di recente ha curato l’analisi della condizione di bambini, adolescenti e giovani, attraverso progetti di partecipazione, presa di parola e protagonismo giovanile.


Psicosociologo e formatore, si occupa di programmi di prevenzione del disagio, promozione della salute e cittadinanza attiva nell’ambito dei sistemi di welfare locale e delle politiche giovanili. È presidente di Metodi.


Professoressa di Psicologia sociale e di comunità all’Università Cattolica di Milano, è membro del Comitato scientifico dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo.


Facilitatrice di teatro degli oppressi, con una formazione in Scienze Politiche, lavora in Italia e all’estero per contrastare stereotipi e violenza di genere attraverso il teatro, collaborando con istituzioni, scuole e organismi internazionali e mettendo in scena testi e ricerche complessi per renderli accessibili e vivi in società.


Socio di Pares società cooperativa, per la quale è Consulente e formatore sui temi della responsabilità, degli apprendimenti organizzativi e delle collaborazioni cross-sector. Collabora con il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università degli Studi di Trento.


Ricercatrice presso il Dipartimento di Sociologia dell’Università Cattolica, componente del Centro di Ricerca "Relational Social Work" e docente di Procedure e tecniche di Tutela minorile e di Politiche socio-assistenziali nei corsi di laurea dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Brescia. Assistente sociale con esperienza nel lavoro sociale di comunità, in progetti di mediazione sociale, e nell'ambito della tutela minorile.


Dottore di ricerca in Social Work e personal social services presso l’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e direttore della Caritas Diocesana di Reggio Emilia e Guastalla. Per la Delegazione Regionale Caritas Emilia Romagna ha avviato l'osservatorio delle politiche sociali. Si è occupato di promozione della salute mentale comunitaria in Madagascar ed è professore a contratto in Antropologia delle religioni nel corso di laurea in Lavoro sociale e coordinamento di servizi per immigrazione, povertà e non autosufficienza presso l’università Cattolica di Brescia.
Povertà e grave emarginazione
Accoglienza e intercultura
Rigenerazione urbana e diritto all’abitare
Povertà educativa e partecipazione giovanile
Dipendenze e salute mentale
Disabilità e non autosufficienza
Co-progettazione e co-programmazione di servizi sociali e sociosanitari
Il Convegno ha raggiunto il numero massimo di partecipanti.
anziché 230€
solo per un numero limitato di posti ed entro il 30 luglio
*Per partecipare al Bando ed essere protagonista all’interno del programma, è necessario ISCRIVERSI AL CONVEGNO.
Una pratica di origine finlandese supporta i professionisti dell’aiuto in situazioni particolarmente complesse. Come? Da un’intervista in prospettiva futura si definiscono progetti concreti da attuare subito. Per stare meglio.
Il tema del World Social Work Day 2024 è il “buen vivir”: un approccio che ci invita a superare un lavoro sociale di tipo assistenziale e lenitivo affermando processi basati su democrazia e partecipazione, su prossimità e vicinanza.
I Dialoghi Comunitari di Rete come tecnica di progettazione comunitari
Un metodo per promuovere il cambiamento sociale con l’uso delle fotografie
Come il metodo Relational Social work può aiutarci nell’accompagnare le comunità nel prendersi cura di sé
Fabio Folgheraiter, esperto di welfare e servizi sociali, illustra il modello del “lavoro di comunità”
Costruire insieme il benessere delle comunità
Spingersi oltre l’introduzione amministrativa degli strumenti per innovare il welfare locale
Tutto per la scuola
Gli indispensabili
Formazione: i più richiesti
