Come molti sapranno, gli “inbook” (dove il prefisso “in” sta per inclusione”) sono libri che vengono costruiti riadattando e traducendo in simboli un testo scritto, in modo da permettere alle persone con una disabilità cognitiva o con disabilità comunicative di fare un’esperienza di lettura naturale e piacevole, attraverso il continuo rimando alle immagini e mantenendo il testo narrativo del libro originale.
Quella di seguire fedelmente il testo della narrazione originale è una regola precisa che devono seguire i libri scritti con il linguaggio della Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA), in modo da evitare di banalizzare il racconto. Nella trasposizione di un racconto nel linguaggio della CAA, infatti, trovano posto anche, ad esempio, articoli e preposizioni.
Con la proposta “I Classici con la CAA” di Erickson, anche bambini e ragazzi con disabilità comunicative possono godere della narrazione delle grandi fiabe della letteratura infantile. Il testo di partenza è quello dei libri della collana “I Classici facili” di Carlo Scataglini che, per linearità, completezza e vivacità, si prestavano perfettamente a un’operazione di riadattamento e trasposizione. Fondamentale poi è la qualità narrativa, un aspetto al quale tutti i libri, e i libri in CAA in particolare, devono dedicare un’attenzione speciale. Come spiega Antonella Costantino, direttrice della collana “I Classici con la CAA”: «Le parole e le emozioni che entrano in noi con la narrazione non solo aiutano a metterci nei panni degli altri, ma diventano ingredienti fondamentali per costruire pensieri e, nel tempo, anche narrazioni, sostenendo così le relazioni e l’apprendimento. Quando questa esperienza così piacevole e importante viene a mancare o è limitata, si perde un prezioso nutrimento per la mente e per il cuore».
#leggere
Qui sotto, un esempio di racconto in CAA tratto dal libro “I Classici con la CAA - Peter Pan”: