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I mini gialli dei dettati 2
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Metodo Montessori e anziani fragili Psicologia
Che cos’è la disforia di genere, quali le possibili cause e alcune strategie utili per sostenere gli adolescenti
L'adolescenza è un periodo di profonde trasformazioni fisiche, cognitive ed emotive. Durante questa fase, come anche in infanzia ed in età adulta, gli individui possono sperimentare un'identità di genere che non corrisponde al loro sesso assegnato alla nascita. Questo fenomeno, noto come "incongruenza di genere in adolescenza", è un argomento di crescente interesse per i professionisti che lavorano con adolescenti. In questo articolo, verrà esplorata l'incongruenza di genere in adolescenza, evidenziando gli effetti sul benessere dei giovani e le possibili strategie di supporto. Che cos’è la disforia di genere La Disforia di Genere (DG) in adolescenza è definita come la sofferenza che deriva dall’incongruenza tra il sesso assegnato alla nascita e l’identità di genere. Attualmente, è presente come categoria diagnostica sia nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5; 2013) sia nella Classificazione Internazionale delle Malattie (ICD-11; OMS, 2022). Tale condizione viene considerata dal DSM-5 ancora come un disturbo mentale, mentre dall’ICD11 è stata tolta dal capitolo dei disturbi mentali (per evitare lo stigma a essi associato) e assegnata a un nuovo capitolo dedicato alle condizioni relative alla salute sessuale; essa rimane nel manuale diagnostico in quanto permangono delle rilevanti esigenze di cura e di salute che possono essere meglio soddisfatte, secondo gli estensori del manuale, se tale condizione continua a essere codificata nel manuale diagnostico stesso. Quali sono le cause della disforia di genere Le cause della Disforia di Genere in adolescenza non sono ancora completamente comprese. Gli studi suggeriscono che diversi fattori potrebbero contribuire a questa esperienza. Alcuni fattori biologici, come l'esposizione a ormoni prenatali, potrebbero influenzare lo sviluppo dell'identità di genere. Inoltre, fattori psicologici, sociali e culturali, come l'ambiente familiare, le aspettative di genere e la socializzazione di genere, possono anche giocare un ruolo significativo nell'incongruenza di genere in adolescenza. È evidente che nessuno di questi fattori può essere considerato isolatamente, ma è probabile che sia l'interazione tra di essi a influenzare lo sviluppo della Disforia di Genere. Tali teorie sono oggi considerate obsolete o sono state integrate in modelli eziologici più complessi, riconoscendo l'importanza di molteplici fattori nel determinare questa condizione.  L'impatto sul benessere emotivo e psicologico Questo fenomeno può avere un impatto significativo sul benessere emotivo e psicologico dei giovani. Gli adolescenti affetti da Disforia di Genere sono identificati come un gruppo che presenta maggiore vulnerabilità sia dal punto di vista psicologico che sociale, e sono spesso caratterizzati da problemi psicologici interni come ansia, depressione, pensieri suicidi, tentativi di suicidio e autolesionismo (Spack et al., 2013). In aggiunta a ciò, possono manifestare una scarsa fiducia in se stessi, una bassa valutazione di sé, un isolamento sociale e possono diventare vittime di bullismo omotransfobico sia da parte dei loro coetanei che degli adulti (Fisher et al., 2014). In particolare, le patologie psicologiche associate al Disturbo Depressivo Maggiore sembrano iniziare o intensificarsi proprio durante l'inizio della pubertà, quando gli adolescenti devono affrontare i cambiamenti del loro corpo in una direzione non desiderata (Hembree, et al., 2017). È fondamentale che i professionisti che lavorano con adolescenti siano consapevoli di questi effetti e offrano un adeguato sostegno. Alcune strategie per sostenere gli adolescenti che vivono l’incongruenza di genere Fornire supporto appropriato agli adolescenti che vivono l'incongruenza di genere è essenziale per il loro benessere e la loro crescita. Ecco alcune strategie che i professionisti possono adottare: Creare un ambiente sicuro e inclusivo: fornire uno spazio accogliente, rispettoso e privo di giudizio in cui poter esplorare e discutere la propria identità di genere. Educare se stessi e gli altri: aggiornarsi sulle questioni legate all'identità di genere e condividere queste conoscenze con i colleghi, i genitori e gli adolescenti stessi. Offrire sostegno psicologico: mettere a disposizione consulenza e terapia per aiutare i giovani ad affrontare le sfide associate all'incongruenza di genere, inclusi problemi di autostima e depressione. Coinvolgere la famiglia: coinvolgere i genitori e i familiari nell'assistenza e nel supporto dell'adolescente, fornendo loro risorse informative e creando spazi di dialogo aperto. È essenziale creare ambienti sicuri e inclusivi in cui gli adolescenti possano esplorare e comprendere la propria identità di genere. Il sostegno psicologico e l'educazione delle famiglie e della comunità sono fondamentali per garantire il benessere dei giovani. @media (max-width: 576px){ .me-text ul li { font-size: 19px !important; line-height: 28px !important; } .me-text ol li { font-size: 19px !important; line-height: 28px !important; } } .me-text ul li { font-size: 22px; line-height: 34px; } .me-text ol li { font-size: 22px; line-height: 34px; }
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Metodo Montessori e anziani fragili Disabilità
Un film-documentario racconta la prima esperienza di vacanza in coppia fatta da alcuni giovani nell’ambito di un progetto sull’educazione affettiva e sessuale dell’Associazione Italiana Persone Down. Abbiamo intervistato il regista Christian Angeli
Lago di Bracciano, estate 2021. Un gruppo di ragazze e ragazzi partecipa a un soggiorno estivo per coppie di fidanzati organizzato dall’AIPD, l’Associazione Italiana Persone Down, a conclusione di un progetto sull’educazione affettiva e sessuale. Il soggiorno si svolge in un campeggio, con una serie di attività organizzate come uscite nella natura, visite culturali e momenti di socialità in gruppo Nel resto del tempo, ogni coppia si trova a svolgere le attività della vita quotidiana, tenendo pulito il bungalow, preparando i pasti e gestendosi in autonomia per partecipare alle varie attività e uscite organizzate. Una primissima esperienza di vacanza a due che ha risvolti importanti per tutti, perché è la prima volta che i partecipanti a questa vacanza si mettono alla prova insieme nella quotidianità, imparando a conoscersi meglio, approfondendo la relazione e al contempo sperimentando le difficoltà della vita di tutti i giorni, sia dal punto di vista pratico che dal punto di vista emotivo. Il documentario “Come una vera coppia”, realizzato in collaborazione con AIPD per la regia di Christian Angeli, nell'ambito di un progetto finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, mostra i momenti salienti della vacanza vissuta dalle giovani coppie, trascinandoci come ospiti invisibili nella loro quotidianità. Abbiamo chiesto al regista di parlarci del film e dell’esperienza vissuta. Com’è stato lavorare al documentario “Come una vera coppia”, dal punto di vista della regia? Per me è stato interessante lavorare su materiali di repertorio, con i girati di coppie in vacanza tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Ottanta. Nella narrazione del film abbiamo associato queste immagini alla voce dei genitori dei ragazzi che hanno partecipato al soggiorno. Ho chiesto alle mamme di esprimere emozioni e stati d’animo rispetto a questo primo distacco dai propri figli, parlando anche del loro primo viaggio con il proprio compagno. Quello che provano i genitori in questi momenti è quello che accade sempre quando arriva il momento di tagliare il cordone ombelicale. E quelle che provano i ragazzi alla loro prima vacanza in coppia sono le stesse emozioni provate dai loro genitori quando erano giovani. Il coinvolgimento dei genitori ha dato alla storia che raccontiamo un valore universale. Come hanno vissuto questa vacanza i ragazzi e le ragazze, secondo lei? Credo che per loro sia stata un’esperienza bellissima, erano tutti molto motivati. Al contempo penso che emotivamente sia stata anche dura e faticosa. Nei primi tentativi di autonomia si incontrano sempre problemi e difficoltà. Si può fare fatica ad accettare in toto il proprio partner o la propria partner, per esempio. Oppure può venir fuori che non si va più d’accordo con i propri genitori e si vuole andare a vivere con il fidanzato. Credo che, soprattutto, ognuno si sia reso conto di dove si trova in questo momento della sua sua vita, acquisendo consapevolezza. Dal punto di vista umano, che riflessioni ha fatto? I vissuti di coppia di questi ragazzi sono i nostri stessi vissuti, ci parlano di noi. Le dinamiche relazionali tra genitori e figli e tra fidanzate e fidanzati sono quelle di sempre, non sono cambiate. Si discute, si litiga, si fa la pace, ci si lascia sempre nello stesso modo. La novità che è emersa in questo gruppo, a mio parere, è che qui i maschi si fanno guidare dalle donne. Sono le donne ad avere il pallino del gioco emotivo. Forse è un segnale di una tendenza in atto anche a livello di società.
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Search-ME - Erickson 1 Autismo e sindrome di Asperger
Aiutare i ragazzi Asperger nella difficile fase dello sviluppo
La pubertà rappresenta una fase delicata della vita, in particolar modo nel caso di ragazzi con sindrome di Asperger, che hanno meno possibilità, rispetto ai coetanei, di sviluppare un corretto comportamento sessuale attraverso la socializzazione. Infatti, molte difficoltà sociali ed emotive che affrontano i ragazzi con sindrome di Asperger si intensificano nel corso dell’adolescenza. Cosa può fare un genitore per comunicare sulla sessualità con il proprio figlio Asperger ed aiutarlo nella difficile fase dello sviluppo? La prima cosa che un genitore deve fare è capire chi può essere, per il proprio figlio, l’adulto di riferimento al quale rivolgersi per ricevere aiuto in caso di crisi, ansia o dubbi riguardo alla sessualità. Questo adulto di riferimento potrebbe essere il genitore stesso oppure un altro adulto di fiducia. Una volta stabilito a chi compete questo ruolo, il genitore potrà fornire al ragazzo il giusto supporto emotivo e sociale e le informazioni utili sulla sessualità, insieme alle altre figure importanti nella vita del proprio figlio. Ecco qualche suggerimento per i genitori su come affrontare il tema della sessualità, fare in modo che il proprio figlio sia ben informato su questo argomento ed accompagnarlo nel suo sviluppo. - Siate preparati ad ascoltare veramente, senza giudicare o interrompere. - Siate ben informati per quanto riguarda le tematiche di carattere sessuale, in modo da poter essere veramente utili e parlare con una certa autorità a vostro figlio. Se però non sapete qualcosa, ammettetelo, piuttosto che inventarvelo. Potreste anche fare delle ricerche insieme per trovare le risposte adatte. - Siate onesti. Se dite bugie o mezze verità vostro figlio lo scoprirà prima o poi, e da quel punto in poi smetterà di credere a ciò che gli dite. - Fate in modo di parlare dei sentimenti, non solo degli atti, e assicuratevi di discutere dei vostri valori e delle vostre credenze. - Siate positivi ed espliciti nelle vostre discussioni sulla sessualità, avendo cura di non evitare i temi difficili come i desideri sessuali, la masturbazione e le relazioni sentimentali. - Fate in modo che vostro figlio comprenda la differenza tra «pubblico» e «privato» riguardo alle parti del corpo, i luoghi e i comportamenti. Siate molto chiari per quanto riguarda i limiti del comportamento e del linguaggio appropriati, e fate in modo che vostro figlio conosca le regole sociali riguardo alla sfera sessuale. - Idealmente, fornite le informazioni a vostro figlio con un certo anticipo rispetto a quando diventano vitali, in modo che nessuno dei cambiamenti che avvengono con la pubertà possa spaventarli o traumatizzarli. Mettete in scena con vostro figlio diverse situazioni del tipo «Cosa succede se?»; ad esempio «Cosa fare se ti viene il ciclo a scuola?», «Che fare se ti viene un’erezione quando sei fuori a giocare al parco?». Insieme a vostro figlio potrete trovare delle soluzioni che funzionino in questi casi. - Rispettate le preoccupazioni di vostro figlio. Non prendetelo mai in giro e non sminuite mai le sue preoccupazioni, per quanto banali vi possano sembrare. Soprattutto mai, assolutamente mai, parlarne pubblicamente con altri. - Rispettate la privacy di vostro figlio e lasciategli degli spazi e dei tempi per stare da solo. Questo lo incoraggia a rispettare la vostra privacy e quella delle altre persone. - Chiedete aiuto a una persona giovane e comprensiva che conosca il linguaggio dei ragazzi, la moda e i loro comportamenti, in modo da poter guidare vostro figlio in questo campo minato. Può aiutare vostro figlio a comprendere cosa deve dire o cosa deve indossare in determinate situazioni. - I gruppi per le abilità sociali, lezioni di recitazione e anche semplici improvvisazioni e scene fatte con voi possono essere di grande aiuto nel comprendere come muoversi nel contesto sociale. - Se vostro figlio fa amicizia con una persona più grande o più piccola di età, assicuratevi che queste amicizie siano sane e reciproche. - Siate a conoscenza di qualsiasi infatuazione che vostro figlio possa avere nei confronti di qualcun altro. Aiutatelo a capire che le infatuazioni sono una cosa normale, e che vanno bene purché non lo portino a molestare un’altra persona. - Fate in modo che vostro figlio sia perfettamente a conoscenza dei pericoli che ci possono essere in Internet, in modo da poter navigare in sicurezza. Siate pronti a supervisionare l’uso di Internet da parte di vostro figlio. - Offrite linee guida, fornite dei limiti che siano ragionevoli e attenetevi a quelli. All’interno di questi limiti consentite a vostro figlio di prendere delle decisioni. - Soprattutto, affrontate la questione con serenità. Un buon senso dell’umorismo aiuta moltissimo nel far fluire in maniera rilassata qualsiasi discussione su temi di carattere sessuale.
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